"’Bolle Covid’, non ci sono spazi per mettere e togliere i dispositivi"

Un operatore: "Tolta anche l’indennità". La Uil: "L’11,4% dei ricoverati. ha il virus"

"I pazienti sono chiusi nelle loro camere, talvolta non possono suonare il campanello e noi non riusciamo a entrare ogni 10 minuti a controllare la situazione. Inoltre mancano gli spazi per vestirsi e svestirsi". La testimonianza è quella di un operatore che lavora all’ospedale di Ravenna, in uno dei tanti reparti in cui sono presenti le ’bolle’ Covid: stanze riservate ai pazienti col virus ricoverati per altre patologie e tenuti in isolamento. Da qualche mese infatti l’Ausl è passata a questa organizzazione, evitando i reparti Covid. Una soluzione che però ha risvegliato qualche lamentela tra gli operatori. "Siamo sempre pochi – prosegue l’operatore – perché ci sono anche le ferie, e ci viene spesso chiesto di fare i doppi turni e saltare i riposi. Abbiamo fatto la formazione per vestizione e svestizione via intranet, con documenti da scaricare e leggere, e non con corsi veri e propri". La questione è soprattutto pratica: "Pochissimi reparti hanno istruito i pazienti a usare l’interfono – prosegue – quindi quando ci chiamano noi dobbiamo entrare e uscire, vestendoci e svestendoci con i dispositivi. Non solo, ma non esistono spazi per farlo: ci vestiamo all’esterno e poi ci svestiamo prima di uscire dalla stanza, ancora nella camera Covid, cercando di fare attenzione e di essere dinamici. Lavoriamo spaventati dalla paura di prendercelo, e del resto c’è chi l’ha avuto 2 o anche 3 volte. Inoltre non ci sono più i percorsi sporco e pulito distinti: gli ascensori sono gli stessi per tutti". Infine c’è anche un discorso di tipo economico: "Tranne per coloro che lavorano in Malattie infettive, è stata tolta l’indennità di 5,16 euro al giorno riconosciuta per chi lavora coi pazienti Covid – aggiunge l’operatore – eppure ci sono reparti dove il 40 o 50% dei pazienti è positivo".

Negli ultimi giorni la Uil Fpl di Ravenna è intervenuta sul tema, sostenendo la necessità di tornare ai reparti Covid e di adottare un’organizzazione uniforme in regione: "Nell’intera Romagna negli ultimi giorni sono stati registrati più di 250 pazienti ricoverati con infezione da Covid – scrive il sindacato –, pari all’11,4% dei ricoveri totali". La Uil torna sul tema, sostenendo che nelle ’bolle’ "diventa estremamente complicato assicurare ogni sorta di misura anticontagio" mentre agli operatori si chiede che "venga riconosciuta l’indennità di malattie infettive, così come previsto dal contratto nazionale di lavoro". A ieri i sanitari col Covid nell’Ausl a Ravenna sono 206: 36 medici, 120 professionisti sanitari, 27 oss e 23 professionisti non sanitari.