Bologna, fonte di ispirazione per Dante Alighieri

Durante il soggiorno felsineo, il Sommo Poeta trasse spunto da capitelli mostruosi per alcune pene dell’oltretomba

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Quando il poeta Dante Alighieri fu esiliato da Firenze, sua città natale, iniziò a girovagare per gran parte dell’Italia centro-settentrionale. Giunto a Bologna, si fermò ad osservare i capitelli mostruosi di alcune colonne presenti all’interno del chiostro della Sancta Jerusalem Bononiensis, la celebre Basilica di Santo Stefano, una chiesa in stile romanico costruita (nella forma in cui ci si presenta oggi) tra IV ed VIII secolo. Da ciò che rappresentavano quei capitelli il Divin Poeta prese spunto per due pene nella sua Commedia.

In uno dei capitelli è rappresentato un uomo con la testa girata di 180 gradi. Il letterato toscano ne prese spunto per forgiare il castigo di maghi e indovini che, avendo voluto guardare il futuro, dunque troppo avanti, si ritrovano costretti nell’oltretomba a vedere solo ciò che hanno dietro di loro; essi sono puniti nella IV Bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno. Nel secondo capitello in questione è rappresentato un uomo che porta su di sé un enorme masso: Dante fu ispirato da tale immagine per punire i superbi, che in vita vollero coprirsi d’orgoglio e che nell’aldilà vengono dunque oppressi dal peso di enormi macigni. Essi sono siti nella I Cornice del Purgatorio.

Inferno e Purgatorio, dunque: l’organizzazione dei regni ultraterreni, all’interno della Commedia dantesca, è estremamente definita. L’opera parla proprio del viaggio immaginario – avvenuto nella Settimana Santa del 1300 – dell’autore Dante Alighieri attraverso i tre regni d’oltretomba. Nell’Inferno vengono punite le anime di coloro che in vita compirono atti lontani dalla grazia divina, con e senza utilizzo della ragione. Questo luogo venne creato in seguito alla caduta di Lucifero sulla Terra: il suolo stesso, inorridito dall’angelo ribelle, si ritrasse al suo passaggio fino a creare una voragine a forma di imbuto capovolto, con il vertice nel centro del pianeta (dove Satana stesso si ritrova conficcato). Nel Purgatorio, invece, sono custodite le anime pentitesi in vita dei propri peccati: esse saliranno in Paradiso dopo aver espiato le proprie colpe per un periodo più o meno lungo. Si tratta di un’enorme montagna creatasi in seguito all’immane spostamento di terreno provocato dalla caduta di Lucifero; essa, nella concezione tipicamente medievale, si trova agli antipodi dell’Inferno in una zona completamente circondata dagli oceani. Il Paradiso, infine, è il regno della letizia e dello splendore, pervaso dalla grazia divina che soddisfa ogni desiderio delle anime beate.

Kevin Kasa e Lorenzo Samorì

Classe 2ª C

Scuola media ‘Ugonia’

di Brisighella

Prof Francesco Dottori