
Le organizzazioni sindacali del settore agroalimentare Fai Cisl Romagna, Flai Cgil e Uila Uil di Forlì e di Cesena "si stringono intorno alle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori delle zone alluvionate che in questo momento soffrono e vedono a rischio il loro futuro". Quello che sta succedendo, spiega una nota sindacale, "lascia tutti attoniti, strade interrotte da frane, città ricoperte di melma, aziende sott’acqua, campi inondati, lavoro a rischio, in alcuni casi la certezza di non poter lavorare più nella stagione estiva".
I numeri che vengono fuori di ora in ora "si arricchiscono purtroppo di dati sempre più drammatici: 23 fiumi esondati, 43 comuni sott’acqua, 60 coinvolti da frane, per non parlare di aziende che hanno smesso di produrre e che probabilmente per molti mesi saranno in questa condizione". Nella provincia di Forlì-Cesena "sono migliaia gli addetti occupati nel settore agricolo i quali, a causa di questa calamità naturale, perderanno in parte o totalmente la garanzia del reddito e le tutele previdenziali".
I sindacati chiedono "alle Istituzioni locali e al Prefetto che si facciano carico di rappresentare ai Ministri del Lavoro e dell’Agricoltura, l’attivazione di misure straordinarie per garantire ai braccianti, già penalizzati dai recenti eventi climatici come gelate, grandinate, o influenze aviarie, tutele assistenziali e previdenziali. Queste lavoratrici e lavoratori non possono permettersi oltre al danno anche la beffa".
Fai, Flai e Uila di Forlì-Cesena, attraverso i segretari generali di categoria Roberto Cangini, Lorenzo Biondi, Domenico Parigi, Alessandro Bandini e Alessandro Scarponi, chiedono "cassa integrazione straordinaria per gli operai agricoli a tempo indeterminato e determinato; per tutti gli assunti a tempo determinato, riconoscere il numero di giornate del 2022 ai fini assistenziali-previdenziali; accelerare la liquidazione della indennità di disoccupazione agricola per garantire un immediato ristoro".