LUIGI SCARDOVI
Cronaca

Bullismo e cyberbullismo, due piaghe sociali da non sottovalutare

Il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica o psicologica praticata da una persona (bullo) o...

Il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica o psicologica praticata da una persona (bullo) o...

Il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica o psicologica praticata da una persona (bullo) o...

Il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica o psicologica praticata da una persona (bullo) o da un gruppo nei confronti di un’altra persona (vittima) in modo intenzionale e prolungato nel tempo, al fine di prevaricare e arrecare danno.

Il bullismo genera nella vittima diversi sentimenti negativi. Quello che inizialmente sembra semplice imbarazzo, può nel tempo evolvere in un disagio costante nel vivere la propria vita, arrecando danni psicologici.

Il cyberbullismo è una forma di bullismo praticata sui social media, che si serve di post, commenti, foto e video per ridicolizzare la vittima.

Mentre il bullismo rimane un fenomeno circoscritto ad ambienti ristretti e ad un circolo di persone conosciute, i contenuti digitali possono essere condivisi in tutto il mondo e con persone sconosciute, rendendo duratura la diffusione dei contenuti e difficile la rimozione.

Il cyberbullismo, a differenza del bullismo, attacca la vittima in qualsiasi momento, 24h al giorno; in qualsiasi luogo: persino la propria casa diventa “piena” di cyberbulli che possono ferire e criticare.

Proprio per questo motivo i danni psicologici sono ben più gravi e la martellante sensazione di soggezione può portare le vittime a isolarsi, deprimersi e, nei casi peggiori, al suicidio.

Quello che accomuna bullismo e cyberbullismo è che i bulli sono sempre pronti a difendersi banalizzando le loro azioni come semplici e inoffensivi scherzi.

La verità è che molte persone purtroppo non sanno o fingono di non sapere che il bullismo è un reato punibile dai 14 anni con sanzioni o reclusione a seconda della gravità e anche gli omertosi che assistono ad episodi di violenza senza intervenire possono essere puniti.

Quello di cui le persone non si preoccupano sono le conseguenze che questo comportamento può causare. In Italia purtroppo sono numerosi i casi di bullismo culminati con il suicidio delle vittime.

Anna Crociani, Giulia Cenni, Margherita Amadio, Tommaso Mengozzi, Emma Mangione ed Elia Tangreda Classe 3^B Scuola media ‘Cervia 3’ Prof.ssa Loredana Savoia