Dopo l’arrivo di tutte le opere mercoledì, è iniziato ieri ufficialmente l’allestimento della mostra ‘BurriRavennaOro’ al Mar – Museo d’arte di Ravenna, dove sarà aperta al pubblico dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024. Sarà l’evento di punta dell’ottava edizione della ‘Biennale del mosaico contemporaneo’, che spazierà tra grande arte, design, architettura, creatività e sperimentazione. Come già anticipato dal tito, la mostra a cura di Bruno Corà rende omaggio a uno dei più significativi artistici dell’Italia del secondo Novecento. "Oggi (ieri, ndr) è un momento emozionante per tutta la città – afferma l’assessore comunale alla Cultura Fabio Sbaraglia –. Questa è una mostra che Ravenna e il Mar attendevano da tanto tempo e per cui stiamo lavorando da tanti mesi in collaborazione con la Fondazione Palazzo Arbizzini Collezione Burri. Rappresenterà l’evento trainante della prossima Biennale di mosaico contemporaneo, che sarà inaugurata il prossimo 13 ottobre".
Nato a Città di Castello in Umbria nel 1915, Alberto Burri ha rinsaldato il suo legame con Ravenna tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, grazie alla collaborazione con il Gruppo Ferruzzi che lo stimola a realizzare alcuni cicli pittorici significativi. Tra tutti, il più famoso è quello dedicato a San Vitale, con grandi cellotex dipinti ad acrilico di color nero. A questi si affianca poi la produzione di opere grafiche di pari intensità e forza cromatica. Le chiese e gli edifici storici di Ravenna, decorati a mosaico, lo fanno appassionare a una pittura rievocativa della grande stagione dell’arte bizantina. Nel 1993 dà il via al ciclo ’Nero e oro’, che si ispira alla cultura musiva di alta decorazione fiorita a Bisanzio e sviluppatasi a Ravenna. "Il ciclo ‘Neri e San Vitale’ – spiega il direttore del Mar, Alberto Cantagalli – ritorna a Ravenna dopo 35 anni, mancava infatti dal 1988. L’uso dell’oro da parte di Burri era iniziato già negli anni Cinquanta. La sua era una riflessione sul tempo della storia, attraverso le memorie congelate nelle preesistenze, e il tempo moderno, ricondotto alla fissità iconica delle sue figure". La mostra è organizzata in collaborazione con il Comune di Ravenna a la Fondazione Palazzo Arbizzini Collezione Burri. "Rappresenteremo – afferma Tiziano Sarteanesi, consigliere della Fondazione – il raccordo con l’esperienza che c’è stata in passato con San Vitale e poi è proseguita con il progetto con la famiglia Ferruzzi per il ‘Grande Ferro R’ al Pala De Andrè, in continuità con l’entusiasmo che Burri aveva messo in tutte queste operazioni. Questa sarà una grande mostra, in cui portiamo una serie di opere legate all’oro delle lamine e al nero dei cretti che richiamano i mosaici ravennati".
Roberta Bezzi