C’è l’accordo con le banche: Marinara riparte

Ora il porto turistico potrà realizzare gli interventi previsti dalla conferenza dei servizi, frutto di quattro anni di riunioni

Marinara ha raggiunto l’accordo per la ristrutturazione del debito con le due banche creditrici di circa 45 milioni di euro. L’operazione, portata avanti in questi anni da Davide Sinigaglia, presidente di Sorgeva unico azionista di Seaser di cui è amministratore delegato, assistito dall’avvocato Stefano Gori, consente ora al porto turistico di realizzare gli interventi prescritti dalla conferenza dei servizi degli enti che hanno competenza sull’area demaniale, necessari per realizzare il collaudo e ottenere la concessione definitiva fino al 2054.

Ora l’accordo di ristrutturazione verrà depositato in Tribunale, che fisserà l’udienza per le eventuali contestazioni, dopodiché ci sarà l’omologa dell’accordo con le banche. "Siamo fiduciosi che l’iter possa concludersi entro aprile, data dalla quale partiranno i lavori richiesti in vista della concessione e il piano di rilancio del porto turistico. Tutti gli enti interessati hanno fatto un gran lavoro" commentano soddisfatti Sinigaglia e l’avvocato Gori.

Dal taglio del nastro del primo lotto del 2007 a oggi sono trascorsi 13 anni, più che altro caratterizzati da polemiche e denunce in Tribunale. Se poi torniamo all’epoca del Consorzio Marinara, partecipato dal Comune, di anni ne sono trascorsi anche 30. La prima gestione del porto turistico, tra i più grandi dell’Adriatico con i suoi mille posti barca, altrettanti parcheggi e un centinaio di appartamenti, fu la Cmr, cooperativa di costruzioni di Filo d’Argenta, proprietaria delle quote azionarie della società Seaser. La Cmr fallì nel 2011.

Dopo un vano tentativo di rilanciare la struttura di Italia Navigando, società pubblica del ministero del Tesoro, entrò in scena Sorgeva, cooperativa agricola di Argenta che nei primi tempi lasciò il mondo nautico perplesso in quanto non le venivano riconosciute competenze specifiche. Inoltre, c’era un debito di oltre 40 milioni da restituire e una serie di problematiche amministrative non da poco. I dubbiosi non avevano fatto i conti con la pazienza e le caparbietà di Sinigaglia, uomo schivo che in 10 anni non ha rilasciato un’intervista ma ha continuato a tessere la sua tela.

Il primo passo è stato congelare Seaser (che ora verrà rimessa in pista) e creare una società veicolo, la Dora Markus, per poter proseguire nella gestione. Poi è stata portata avanti la partita dei debiti e del collaudo legato alla concessione.

L’accordo con le banche è del 30 dicembre scorso. Il via libera della Conferenza dei servizi tra Adsp, Comune, Capitaneria di porto, vigili del fuoco e altri enti interessati, è invece di un anno fa, qualcosa come 4 anni di riunioni. Per essere operativi si doveva attendere l’esito della trattativa bancaria.

Sorgeva, socio unico di Seaser, immetterà capitali freschi, con i quali costruire il distributore di carburante nei pressi della club house e non più in cima alla diga frangiflutti, un investimento di 1,5 milioni in un servizio fondamentale per un porto turistico. Seguiranno la costruzione di un’area ecologica per la raccolta delle acque di sentina e di olii esausti, un intervento per rendere più sicuro l’accesso ai parcheggi sotterranei e la realizzazione di altri 10 posti auto. Tempo di realizzazione, 24 mesi.

In questi anni SeaserDora Markus ha realizzato un nuovo modello idraulico per favorire l’ossigenazione delle acque, una delle opere più attese dai diportisti.

Contemporaneamente, in base all’accordo con i due istituti di credito, verranno messi in vendita due immobili: quello della club house e l’ex palestra, quest’ultima in stato di semi abbandono, con vandalismi di ogni genere. Sul mercato anche 18 appartamenti di proprietà di Seaser con i relativi posti barca e posti auto, i negozi, il ristorante.

"Èun piano di rilancio che guarda avanti sulla base di un percorso già tracciato" conclude Sinigaglia.