
Ballerini di liscio e, a sinistra, Mirko Casadei
Ravenna, 6 luglio 2025 – La storica balera Ca’ del Liscio, oggi Ca’ del Ballo, fondata nel 1976 da Raoul Casadei, è ufficialmente in vendita. Proprietario della struttura è il Gruppo Angeletti, con sede a Orciano Terre Roveresche (provincia di Pesaro-Urbino).

La società faceva capo a Italo Angeletti e Bruna Gambini, scomparsi negli ultimi cinque anni. Dopo la loro morte, e anche a causa della pandemia, la gestione è diventata complicata. «I figli hanno sempre collaborato, ma non erano pronti a subentrare nella gestione diretta», dice Giuseppe Righi, fiduciario del Gruppo e amico di lunga data dei fondatori. La situazione debitoria è diventata presto insostenibile. A gennaio 2025, la società è stata ammessa alla procedura di concordato in continuità con vendita dei beni.
«Si tratta della normativa – spiega Righi - che consente il salvataggio delle aziende: significa che tutte le società coinvolte, sia immobiliari che operative, attive a Ravenna e a Pesaro, possono continuare a lavorare, ma hanno l’obbligo di vendere i beni entro tre anni, prorogabili per altri tre». A bilancio la struttura risulta valutata 9 milioni di euro, ma la stima del tribunale è di 4,7 milioni. In caso di vendita, i creditori verrebbero soddisfatti: «Saranno sicuramente saldati – afferma Righi - perché il patrimonio del Gruppo è ampio: a fronte di circa 3,5 milioni di debiti, il tribunale ha stimato un patrimonio superiore a 11 milioni».
Secondo Righi, anche i cambiamenti culturali hanno avuto un peso: «La gente non balla più come una volta, i giovani frequentano poco le discoteche. E mantenere queste strutture costa moltissimo: solo di IMU e TARI parliamo di oltre 110/115mila euro all’anno. Oggi serve un’ottica diversa: bisogna organizzare eventi, attività nuove, in linea con i tempi. Non basta più alzare la serranda il sabato e la domenica sera».
A questo proposito Mirko Casadei, figlio del fondatore della balera Raoul, afferma: «Visto che ho una certa esperienza in questo ambiente, mi propongo come direttore artistico a braccetto con i nuovi acquirenti per dare lustro alla Ca’ del Liscio e mi piacerebbe riportarla ai fasti dei tempi del boom di Raoul negli anni ‘70-‘80».