Ravenna, caccia aperta in pineta. Legambiente: "Troppo pericoloso"

Una soluzione? Estendere le normative di sicurezza venatoria in atto per le strade carrabili, anche agli stradelli pinetali

La pericolosa compresenza di ciclisti e cacciatori in pineta

La pericolosa compresenza di ciclisti e cacciatori in pineta

Ravenna, 15 ottobre 2017 – Da qualche giorno è stata aperta la caccia anche nelle pinete cittadine. Al riguardo, Legambiente Ravenna – che attraverso le sue pattuglie di guardie ecologiche volontarie sorveglia e vigila l’ecosistema pinetale insieme alla polizia – esprime preoccupazione, per la coesistenza da un lato di famiglie, turisti, amanti della natura, ciclisti e dall’altro di cacciatori.

«Al di là di ogni considerazione di merito sull’opportunità di consentire la pratica del sistema caccia in zone a così limitata visibilità – si legge in una nota di Legambiente Ravenna –, quello che ci è apparso subito evidente dopo i primi giorni di servizio, è la estrema pericolosità della compresenza dei numerosissimi ciclisti nelle pinete, a distanza ravvicinata con i cacciatori in esercizio di caccia: ossia con fucile carico alla mano in cerca di prede da colpire. Nei giorni scorsi, infatti, mentre le pattuglie dei ‘Baschi Gialli’ effettuavano controlli di routine ai cacciatori, frotte di impavidi ciclisti sfrecciavano tra loro, i cacciatori e i loro cani da caccia: ed erano per lo più giorni feriali! È possibile solo immaginare cosa potrà succedere durante i prossimi week-end che fortunatamente si preannunciano soleggiati e con un clima mite invitante a incursioni cicloturistiche con la famiglia, appunto, all’ombra delle nostre splendide pinete in livrea autunnale».

«Ora, qui nel ravennate – prosegue il comunicato – la memoria insegna che fortunatamente incidenti gravi o meno, tra cacciatori e cicloturisti, non sembra siano mai accaduti, ma secondo la nostra associazione una buona amministrazione della sicurezza cittadina dovrebbe occuparsi della prevenzione e non solo del soccorso: in particolar modo quando si parla di prevenzione da incidenti di caccia in zone come queste che, per la compattezza della massa vegetazionale (fogliame), sono a scarsissima visibilità di mira».

Legambiente quindi, con grande preoccupazione, suggerisce agli enti preposti di analizzare la situazione e regolamentare questa ‘lacuna normativa’ tramite, ad esempio, l’estensione delle normative di sicurezza venatoria in atto per le strade carrabili, anche agli stradelli pinetali maggiormente frequentati dai ciclisti, segnalando agli stessi, tali stradelli come percorsi cicloturistici ‘sicuri’ e percorribili tutto l’anno così come accade nelle strade carrabili e negli altri luoghi di transito dove, per i suddetti motivi, è abbastanza raro venire scambiati per fagiani o colombacci per uno ‘stormir’ di foglie causato da una innocente pedalata domenicale.