Cade in un dirupo, trovato senza vita

La vittima è Fabrizio Morozzi: è stato recuperato nella zona di Monte Battaglia. A dare l’allarme la sorella, che non lo ha visto tornare

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Si era allontanato dalla sua casa in via San Ruffillo, a Casola Valsenio nella zona di Monte Battaglia, verosimilmente per andare a caccia, ma non vedendolo ritornare i parenti hanno pensato che fosse successo qualcosa. E purtroppo era proprio così. Cercandolo per diverso tempo nelle zone limitrofe all’abitazione infatti, Fabrizio Morozzi è stato ritrovato nel tardo pomeriggio di ieri in fondo a un dirupo di dieci metri tra Rio Valle e San Ruffillo, a qualche chilometro di distanza da casa sua. L’ipotesi per la quale si propende è quella della caduta accidentale. Immediatamente si è mobilitata la macchina dei soccorsi: sul posto sono arrivati carabinieri, vigili del fuoco volontari del distaccamento di Casola Valsenio, vigili del fuoco di Faenza e personale del 118 Romagna Soccorso.

Vista la zona impervia è stato inoltre richiesto l’intervento dell’elicottero dei Vigili del Fuoco di Bologna e l’intervento di una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico regionale. Raggiunto il luogo del ritrovamento però, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’ultrasessantenne.

Morozzi era molto conosciuto dagli agricoltori e dagli allevatori della zona in quanto, oltre a essere cresciuto nella casa di via San Ruffillo, aveva lavorato per l’associazione Allevatori per più di trent’anni, e dal 2015 era stato il direttore dell’associazione Allevatori, prima di raggiungere il pensionamento a marzo del 2020.

"Veniva in azienda, marcava il bestiame e rilasciava le certificazioni, ma oltre al lavoro – racconta l’allevatrice Laura Cenni – c’era un’amicizia sincera con tanti di noi. Era un padre di famiglia e una brava persona. Quando ci vedevamo raccontava sempre dei suoi figli e ci faceva vedere le foto dei suoi nipoti. Era orgoglioso della sua famiglia, a cui si era dedicato da quando era andato in pensione".

Morozzi da diversi anni si era trasferito a Imola dove viveva attualmente, ma frequentava abitualmente l’abitazione di via San Ruffillo, una casa rurale antica e ben tenuta, a poca distanza dall’abitazione della sorella. Del resto è stata proprio la sorella a dare l’allarme, non vedendolo rientrare. Di fronte all’abitazione sorge l’antica chiesa di San Ruffillo. La famiglia abita qui da generazioni, tanto che perfino la chiesa un tempo sorgeva sui terreni di proprietà dei Morozzi. L’uomo proveniva da una famiglia numerosa, era solito andare a caccia, e sovente si recava a Cornazzano per il proprio hobby. Vedovo da alcuni anni, lascia i due figli, i fratelli e i tre nipoti. Sulle cause della morte stanno indagando i carabinieri.

d.v.