Cagnoni guardato a vista in carcere. Permessi possibili dopo 10 anni / FOTO e VIDEO

Il dermatologo dopo l’ergastolo non è mai lasciato solo

Cagnoni guardato a vista in cella. Permessi possibili dopo 10 anni

Cagnoni guardato a vista in cella. Permessi possibili dopo 10 anni

Ravenna, 24 giugno 2018 - Il silenzio che ha mantenuto in aula mentre il giudice ha pronunciato quelle parole che gli sono crollate addosso facendolo vacillare, Matteo Cagnoni lo ha mantenuto anche durante il suo ritorno nel carcere di Ravenna. Dopo aver varcato la soglia della Casa circondariale di Port’Aurea con il peso di un ergastolo (VIDEO) sulle spalle, venerdì sera, il dermatologo ha solo detto di voler riposare. È tenuto sotto osservazione dagli operatori penitenziari ed è monitorato dal personale sanitario: nella cella che divide con un altro detenuto non potrà essere lasciato solo. Cagnoni è ristretto a Ravenna dall’ottobre 2016; prima aveva trascorso un mese nel carcere fiorentino di Sollicciano. 

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Il 53enne condannato venerdì al carcere a vita per l’omicidio della moglie, la 39enne Giulia Ballestri uccisa a bastonate il 16 settembre 2016 nella villa disabitata di famiglia nel cuore della città romagnola, difficilmente potrà rimanere a a Port’Aurea. A giorni ci si attende un trasferimento in altra struttura. Cagnoni, come richiesto dalla procura (pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello), è stato giudicato colpevole per tutti i reati contestati: uxoricidio aggravato e l’occultamento del cadavere della moglie nella legnaia della villa. Il suo legale Giovanni Trombini ha fatto sapere che attenderà le motivazioni e le impugnerà. C’è un altro aspetto che sarà da valutare una volta depositata la sentenza: quello dei risarcimenti.

Ai genitori di Giulia Ballestri sono state riconosciute provvisionali da 500mila euro a testa; mentre al fratello Guido 150mila euro in proprio e altri tre milioni di euro in qualità di tutore dei tre figli minori della sorella; i giudici hanno anche disposto il dissequestro delle quattro ville ravennati della famiglia Cagnoni (delle quali il medico negli ultimi tempi era tornato in possesso). Per questo, con la condanna alla provvisionale, la famiglia Ballestri ha la possibilità teorica di ‘aggredire’ tali beni tornati nella disponibilità del medico. Le provvisionali potranno essere richieste quando la sentenza sarà depositata: la famiglia, infatti, se Cagnoni spontaneamente non pagherà, potrà chiedere il pignoramento dei beni, ed è lecito pensare che i Ballestri, tramite il proprio avvocato Giovanni Scudellari, potranno prendere la decisione di agire d’autorità per il recupero. 

Intanto, se la condanna di primo grado dovesse essere poi confermata in appello e da un eventuale ricorso in Cassazione, secondo quanto previsto dall’Ordinamento penitenziario, prima di ottenere la semilibertà, il dermatologo dovrà scontare almeno 26 anni di reclusione. Qualora il condannato dimostri poi un ravvedimento per il delitto commesso, la permanenza in carcere potrebbe essere diminuita alla luce della buona condotta (e dopo i 10 anni potrà usufruiure dei permessi premio). Se l’ergastolano non commette reati, la pena potrà considerarsi estinta dopo 31 anni. Quando Matteo Cagnoni avrà 84 anni.