Calca all’uscita dopo il concerto Il gestore: "Nessuno si è fatto male"

Una madre presenterà un esposto per quanto accaduto l’altra notte all’Onyx di Godo dove era ospite il rapper Lazza. "I miei figli in coda al guardaroba più di un’ora, ho temuto per loro". Sul posto i carabinieri

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La calca, una lunga attesa prima di poter riprendere giacche e cappotti al guardaroba e guadagnare l’uscita. Genitori spazientiti nel parcheggio, alcuni in ansia, costretti ad attendere anche un’ora e mezza prima di poter vedere sbucare i loro figli dal fiume umano formatosi in uno stretto corridoio a ’elle’. Alla fine non è accaduto nulla di grave, ma una madre si appresta a presentare un esposto alle autorità di pubblica sicurezza competenti su quanto accaduto l’altra notte all’Onyx di Godo.

Per la serata del 7 dicembre, attesa dagli adolescenti in quanto all’indomani le scuole sarebbero state chiuse, il locale aveva organizzato un concerto di Lazza, rapper e musicista idolo dei più giovani anche per la sua partecipazione a X-Factor come ospite. Serata da tutto esaurito, con oltre 700 biglietti venduti, ma nella gestione del deflusso qualcosa non sarebbe andato per il meglio. Tanto che sul posto è stato richiesto anche l’intervento dei carabinieri, intervenuti con due pattuglie, che hanno aiutato i gestori a regolare l’uscita dei ragazzi e raccolto anche l’irritazione di alcuni genitori. Tra questi, una madre che per tutta la notte non ha chiuso occhio: "Alle 3 – racconta – ero nel parcheggio sterrato del locale, ma i miei figli non erano usciti. Poco dopo uno di loro mi ha mandato una foto, dicendo che c’era una fila tremenda e che non riusciva a riprendere il giubbotto. Alle 3.40 ho provato a entrare, ma sono stata fermata all’ingresso da due addetti alla sicurezza. Ho visto quei ragazzi accalcati in fila, senza riuscire a scorgere i miei figli".

La donna è così uscita e ha chiamato il 112, cosa che nel frattempo aveva fatto anche un altro padre. "Quando sono riuscita a trovare i miei figli erano le 4.30, dopo un’ora e mezza di attesa – racconta ancora la testimone –. Ho visto ragazzine piangere per la calca e per l’impossibilità di uscire, ragazzi andare via urlando contro quelli della sicurezza per il disagio. Il numero degli addetti non mi pareva adeguato, così l’organizzazione del guardaroba, evidentemente non realizzato per servire grandi numeri".

Immediata la replica del titolare dell’Onyx, Angelo d’Ambra, il quale ammette via sia stato un po’ di disagio, ma vuole ridimensionare l’accaduto. "A chiamare i carabinieri è stata una sola persona, la cui figlia aveva sbagliato guardaroba, essendosi messa in fila in uno, mentre aveva lasciato la giacca in un altro. I carabinieri sono intervenuti, hanno filmato tutto, riscontrando che quanto era stato lamentato era fuori luogo". Il titolare spiega così il motivo della fila che si è creata: "Il nostro locale ha una capienza di novecento persone, ad assistere al concerto c’erano più di 700 ragazzi. È normale che se questi escono tutti insieme finisca per crearsi la fila, durata circa tre quarti d’ora. Un po’ come quando alla cassa del supermercato si hanno tante persone davanti". In ciascuno dei due guardaroba, spiega D’Ambra, erano presenti tre addetti. Gli domandiamo se per una capienza così ampia non siano pochi. "Il costo del personale deve essere sostenibile. Ripeto, i carabinieri hanno accertato che era tutto in ordine. Nessuno si è fatto o sentito male. C’erano dieci uomini a presidio degli ingressi, il locale è molto grande, ci sono molte uscite di sicurezza. E si vuole creare un caso per niente".

Lorenzo Priviato