
Si agisce nei chiari del Comune e di Mezzo, l’intervento ha lo scopo di ripristinare il corretto equilibrio trofico dell’ecosistema .
Sono in corso le attività di prosciugamento dei chiari del Comune e di Mezzo, noto anche come ‘dei Pescatori’, nella pialassa Baiona. Le operazioni, condotte dal Comune di Ravenna in collaborazione, fra gli altri, con il Parco del Delta del Po, hanno lo scopo di ripristinare il corretto equilibrio trofico dell’ecosistema. Nel corso degli anni infatti, complici le alte temperature dovute al cambiamento climatico, si è assistito all’accumulo di nutrienti sui fondali, e a un conseguente aumento della fauna ittica, con elevanti consumi di ossigeno. Circostanze che già nel 2024 determinarono fenomeni anossici, e che se si dovessero ripresentare potrebbero mettere a rischio l’ecosistema, con la possibile comparsa di botulino. Uno scenario analogo a quello verificatosi alcuni anni fa nella Valla della Canna, e che i tecnici intendono prevenire mediante l’esposizione all’aria dei fondali, e la loro conseguente ossidazione per circa un mese.
I chiari non saranno completamente prosciugati, per evitare danni all’ittiofauna: al fine mantenere le condizioni idonee alla sopravvivenza dei pesci nelle fosse in cui già ora sono presenti, gli esemplari in esubero vengono asportati e ricollocati in altre acque della regione. Un intervento complicato, reso possibile da allevamenti ittici specializzati. Ma il prosciugamento di una sezione della Baiona, evidenziano dal Parco regionale del Delta del Po, è in realtà un fenomeno naturale, più di quanto lo sia l’ambiente della pialassa tenuto artificialmente umido per tutto l’anno: "È una situazione un tempo naturale per le zone ai margini del delta – spiega il direttore del parco Massimiliano Costa –. Quando la portata del fiume era minore le aree perimetrali tendevano infatti ad asciugarsi". Tanto che nel Medioevo, nei mesi più caldi, diventava possibile cavalcare in zone che nel periodo invernale erano invece sommerse. Allora il delta del Po, le Valli di Comacchio e la Romagna erano un tutt’uno molto più di quanto accada oggi: la deviazione verso nord del corso del fiume e le bonifiche intervenute prima in epoca pontificia e, più massicciamente, nel Novecento, hanno infatti isolato tra loro zone umide che un tempo correvano pressoché ininterrotte dalle saline di Cervia fino al Po.
"Quei frammenti di delta più periferici, e che pertanto tendono ad asciugarsi per alcuni mesi, hanno addirittura un nome, e sono giudicati un habitat prioritario per l’Unione Europea, che li chiama ‘stagni temporanei mediterranei’. Ambienti diventati più rari con la gestione artificiale delle zone umide – conclude Costa –, che si tende impropriamente a voler vedere coperte dalle acque per tutto l’anno". Le operazioni proseguiranno fino al 20 luglio.
Filippo Donati