ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Cambio insegna Pineta: ecco i retroscena

Lo storico locala ora si chiama ’JP Milano Marittima’. Nessun accordo per conservare il nome vecchio

Cambio insegna Pineta: si chiamerà JP Milano Marittima

Cambio insegna Pineta: si chiamerà JP Milano Marittima

Milano Marittima (Ravenna), 8 settembre 2023 – I vecchi avventori continueranno a pensare ’Pineta’. Quelli nuovi invece cresceranno con il nuovo nome in testa. Di fatto il cambio di insegna della celeberrima discoteca di Milano Marittima, sembra essere definitivo: ’JP’ in nero su sfondo bianco e, sotto, il nome della località rivierasca.

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Un mutamento drastico sotto il profilo puramente linguistico: ma che - c’è da scommetterci - non avrà ripercussioni sull’andamento, decisamente positivo, del locale con la nuova gestione di Manta srl, società legata al noto stilista fiorentino Roberto Cavalli. Anzi: proprio quest’ultima circostanza è destinata probabilmente a rendere il marchio ’JP’ più famoso, perlomeno in un contesto extra-ravennate, del marchio Pineta.

La ragione del repentino avvicendamento, anche sui social, è da inquadrarsi quale effetto di un’ordinanza del tribunale di Milano depositata il 22 agosto scorso proprio sulla titolarità del marchio. Tuttavia il documento, a firma del giudice Nicola Fascilla, lasciava in astratto aperta la porta a un accordo visto che vi si specificava che Manta avrebbe dovuto pagare 3.000 euro "per ogni giorno di violazione o inosservanza" dell’utilizzo del marchio. E’ lecito supporre che però la eventuale offerta pervenuta, sia stata ritenuta troppo alta a fronte di un aspetto considerato marginale: la differenza del locale in questione, sono i muri a farla (da sempre la medesima posizione) e non altri dettagli.

La singolare questione semantico-giuridica sembra insomma essersi definitivamente risolta. A sollevarla, era stata Energy Power Italia srl. Secondo quanto sintetizzato dal giudice meneghino, il 29 marzo 2021 il marchio ’Pineta’ era stato ceduto dal ’Trust Famiglia Cangini’ a SmartGo24 srl. In particolare sulla denominazione, insistevano due registrazioni: all’Unione Europea, depositata il 13 maggio 2011 e registrata il 18 ottobre seguente. E in Gran Bretagna, depositata e registrata negli stessi due giorni. Quindi il 3 dicembre 2020 era scattato il rinnovo del marchio fino al 13 maggio 2031.

Ma lo snodo fondamentale della questione, si era palesato il 15 aprile 2022 quando, tramite regolare contratto di cessione, il marchio era passato dalla milanese SmartGo24 srl alla aretina Anonima Holding sas di Marco Amadori. Infine il 24 maggio 2023 il marchio era arrivato, sempre tramite regolare contratto, alla Energy Power Italia srl. Per questo motivo era stata quest’ultima a lamentare un uso illegittimo dell’insegna. Un "ricorso fondato", secondo il giudice Fascilla. Con le conseguenze e i retroscena che ora conosciamo.