ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Campus, Medicina si amplia: "Avremo venti posti in più"

L’annuncio del rettore Giovanni Molari: si passa da 130 a 150 studenti. La decisione in un momento di attesa dall’avvio del ‘semestre filtro’.

L’annuncio del rettore Giovanni Molari: si passa da 130 a 150 studenti. La decisione in un momento di attesa dall’avvio del ‘semestre filtro’.

L’annuncio del rettore Giovanni Molari: si passa da 130 a 150 studenti. La decisione in un momento di attesa dall’avvio del ‘semestre filtro’.

Il corso di laurea in Medicina di Ravenna avrà venti posti in più. Lo ha dichiarato ieri mattina il rettore, Giovanni Molari, a margine di un convegno che si è tenuto a Bologna, nell’aula di Santa Lucia. "I posti - ha spiegato – sono aumentati dove potevamo aumentarli, in particolare sui due corsi di laurea nuovi, di Forlì e di Ravenna. Sono passati da 130 a 180 a Forlì, mentre a Ravenna c’è stato un aumento da 130 a 150".

Questa crescita avviene in un momendo di attesa dell’avvio, per la prima volta, del cosiddetto ‘semestre filtro’, frutto della riforma sull’accesso a Medicina. Non sono previsti aumenti a Bologna, dove è già stato raggiunto il limite. Ma in Romagna, appunto nelle sedi di Forlì e Ravenna. "I numeri su Bologna – prosegue il rettore – restano inalterati, perché avevamo già raggiunto il numero massimo per consentire una didattica di qualità, ovvero 410 studenti".

Al netto di questi numeri, però, a settembre bisognerà gestire il nuovo assetto di Medicina. E Giovanni Molari replica anche ai docenti che hanno firmato la petizione contro la riforma. "È legge – sottolinea il rettore – e noi abbiamo il compito di applicare la legge nel miglior modo possibile. Aspettiamo i decreti attuativi. Non credo che questo sia il momento per fare polemica, ma dobbiamo rimboccarci le maniche e far sì che quello che il nostro Parlamento ha voluto diventi realtà". Col superamento del numero chiuso a Medicina, ammette, "l’organizzazione non sarà semplice, ma lavoreremo per fare del nostro meglio". Anche per questo il rettore dell’Alma Mater non chiuderà alla didattica online. "Nel primo semestre – ha proseguito – credo si tratterà di una soluzione, soprattutto in relazione al diritto allo studio. Però bisognerà prima capire come verranno applicati, nella loro interezza, i decreti attuativi, riguardo agli insegnamenti e, ancora una volta, al diritto allo studio. Ogni valutazione e ogni decisione deve seguire i fatti, le leggi. È difficile capire quanti si iscriveranno con il nuovo sistema. Finora erano in 2.000 ad affrontare i test nel nostro ateneo. Ora non si possono fare previsioni".