Cane moribondo nella porcilaia Chiesta la condanna del padrone

Fu trovato con ferite al capo, dopo le cure ha vissuto due anni

Palì, un cane meticcio di media taglia, fu trovato agonizzante in una porcilaia di Lugo. Aveva un profondo taglio alla testa, era disidratato e senza cibo. Chi, passando dalla strada, ne sentiva i guaiti chiese l’intervento degli addetti del canile, i quali già conoscevano quell’agricoltore come avvezzo a maltrattare gli animali. Ieri per l’uomo, Franco C., 61 anni a breve, la procura ha chiesto una condanna a un anno e 10 mesi, a fine maggio attesa la sentenza del giudice onorario Tommaso Paone. La bestiola fu ritrovata agonizzante il 16 maggio del 2017. Dopo le cure veterinarie si ristabilì e, affidata al canile di Lugo, trascorse serenamente gli ultimi due anni di vita, morendo di vecchiaia.

Quando Palì fu trovato nella porcilaia, sul posto oltre ai volontari intervennero anche i carabinieri. Il proprietario si difese spiegando che il cane era stato investito da un furgone, a quel punto lui aveva deciso di chiuderlo in uno dei casolari della sua azienda, ma senza prestargli alcuna cura. Qui fu trovato senza acqua e con solo pane ammuffito, in gravi condizioni igienico sanitarie e circondato dalle feci. Il veterinario che lo medicò, oltre alla disidratazione, gli diagnosticò un “profondo stato di incoscienza, mancanza di riflessi superficiali“ nonché un ematoma esteso a sinistra della regione orbitale. A giudizio del medico, inoltre, il colpo subito alla testa poteva non essere compatibile con quello di un investimento, che di solito attinge l’animale lateralmente, sembrava piuttosto che qualcosa lo avesse colpito dall’alto. In assenza di prove ulteriori sulle cause del ferimento, il proprietario fu comunque indagato per maltrattamento di animali. Sottratto da quella porcilaia lager, chi poi si è preso cura Palì gli ha consentito se non altro di morire con decoro.

l. p.