Carenze strutturali e di gestione Chiusa una casa per anziani

Denunciata la 71enne responsabile della struttura di Campiano, che non aveva dato corso a un precedente provvedimento di sospensione dell’attività. Ospiti affidati alle famiglie o ad altre realtà

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Nonostante l’intimazione specifica, la titolare non aveva dato corso a un provvedimento di sospensione dell’attività scattato all’esito di un precedente controllo. Per questo motivo giovedì mattina la polizia locale ha notificato un provvedimento di chiusura a una casa famiglia per anziani di via Petrosa a Campiano - ‘I nuovi amici di nonna Elsa 2’ registrata nel febbraio del 2019 - e ha denunciato a piede libero la titolare, una imprenditrice ravennate di 71 anni, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

La vicenda si è innescata il 5 aprile scorso quando, durante le attività di controllo che la polizia locale e l’Ausl Romagna svolgono regolarmente a tutela degli anziani ospiti delle diverse case famiglia presenti sul territorio comunale, erano emerse – si legge in una nota - diverse irregolarità che avevano comportato l’applicazione di sanzioni amministrative per un totale di circa 4.400 euro (400 euro per ogni contestata violazione). In particolare erano state rilevate la presenza di un gradino in corrispondenza dell’ingresso al bagno; la presenza di un estintore non revisionato dal luglio 2019; la mancanza delle luci di emergenza; la presenza di muffe sui muri delle camere da letto; una marcata usura dei pensili della cucina; il mancato funzionamento dei campanellini d’allarme del bagno e di tre dei quattro letti presenti; la mancata chiusura a chiave dell’armadietto dei farmaci; varie carenze sulla compilazione del registro di ingressi e uscite; l’assenza del menù dell’ultimo mese, dei curricula e dei turni degli operatori; e l’assenza di un registro sugli interventi contro il rischio legionellosi. Da ultimo era stati trovati cibi ritenuti impropriamente congelati e non tracciabili tanto che per una ventina di chili di prodotti era scattato il sequestro. Come previsto dal regolamento comunale sulle case famiglia, l’esito dei controlli era stato segnalato allo sportello unico per le Attività Produttive del Comune il quale, preso atto delle carenze riscontrate definite “significative” e “tali da denotare scarsa affidabilità nella gestione”, aveva quindi emesso un provvedimento di sospensione dell’attività dando un termine di cinque giorni per l’eventuale ricollocamento degli anziani ospiti della struttura. Tuttavia l’altro ieri, quando gli agenti si sono presentati alla casa famiglia in questione, l’attività era ancora aperta e alcuni ospiti - tre donne ultraottantenni - erano ancora presenti sebbene i parenti fossero stati informati, con idoneo anticipo, circa la imminente sospensione dell’attività. Alle operazioni, oltre alla titolare della struttura, ha assistito l’avvocato Carlotta Benini, codifensore col legale Carlo Benini. Due dei tre ospiti sono stati affidati alle famiglie mentre la terza donna è stata ricollocata in altra struttura con l’ausilio del servizio sociale associato del Comune. "A nostro avviso – spiega la difesa – le criticità erano modeste tanto che nel giro dei 5 giorni sono state tutte risolte e già giovedì è stata presentata la nuova Scia in attesa di imminente approvazione. In ogni caso, come riscontrato dalla polizia locale, le anziane erano in ottimo stato".