Cari genitori, abbiate fiducia nel mondo della scuola

... intesa come pretesa che il servizio sia erogato in conformità ai desiderata dei genitori. È un approccio che risponde ad una concezione individualistica del diritto all’istruzione. Il rischio è che la scuola, a sua volta, possa rispondere con una “pedagogia difensiva”, prestando attenzione preponderante ai verbali, alle norme, all’evitare bocciature, per mettersi al riparo da contestazioni e ricorsi, piuttosto che concentrarsi sulla qualità del dialogo educativo e sull’obiettivo di formare cittadini capaci di pensiero critico e creatività. Invece c’è bisogno di una “pedagogia della fiducia”, innanzitutto perché la vita di una società presuppone la fiducia.

Inoltre perché i principi della nostra carta costituzionale e il suo approccio relazionale a diritti e doveri (che prevedono la partecipazione dei cittadini e l’assunzione di responsabilità), disegnano un progetto che richiede impegno corale ed affidamento nel comportamento altrui. Infine perché la fiducia è alla base di ogni paideia: senza fiducia nella educabilità dell’essere umano, nella possibilità di una sua trasformazione, non è pensabile alcuna forma di educazione. Per tali ragioni tra scuola, genitori e studenti si sottoscrive un patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera condivisa diritti e doveri dei vari soggetti.

Dare fiducia significa anche accettare un rischio, perché ogni autentica relazione educativa non è predeterminabile e controllabile a priori. Il corretto dialogo scuola-famiglia impone di chiarire che il diritto all’istruzione, più che un diritto soggettivo, è un diritto sociale, condizionato dalle scelte organizzative rimesse alle istituzioni scolastiche, sulle quali i beneficiari del servizio possono influire nell’ambito di quel rapporto che si costruisce, innanzitutto, attraverso la partecipazione agli organi collegiali.

Ma le scelte assunte all’interno di questo dialogo possono poi interferire, ed eventualmente contrastare, con gli indirizzi educativi, le impostazioni culturali e le visioni politiche adottate da una singola famiglia. La scuola è un luogo dove lo sviluppo della personalità degli alunni, la valorizzazione delle diversità individuali, la costruzione di saperi e competenze, può realizzarsi solo dentro un rapporto di fiducia reciproca e nel bilanciamento con gli interessi degli altri alunni e della comunità, così come interpretati dall’istituzione scolastica, in un contesto relazionale fondato sul reciproco rispetto e sui principi di condivisione e tolleranza.

Gianluca Dradi

Preside del liceo artistico

Nervi-Severini