Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna, replica alle accuse della Uil-Fpl parlando di "dichiarazioni poco sostanziate dalla realtà dei fatti, in certi casi non veritiere". "Se quelle dichiarazioni – scrive Carradori – avevano l’intento di riproporre la necessaria attenzione sul diffuso e profondo disagio che le professioni sanitarie vivono negli attuali contesti dei servizi sanitari pubblici dei Paesi Ocse su cui più volte il sottoscritto ha posto la preoccupata attenzione quale elemento di forte crisi del sistema sanitario nazionale". "Se invece – aggiunge – l’allarme della UIL fpl (che parla di 500 lavoratori fuggiti in tre anni) denuncia una gestione aziendale delle risorse ottusa e restrittiva che determina una emorragia di personale abbiamo dati ufficiali che fotografano una realtà attenta al reclutamento e alla dotazione organica. Nessuna grande fuga. Parlano i numeri. Rispetto al 2019, ad oggi il personale è aumentato del 7,8% (+ 1199), certamente per effetto del potenziamento Covid solo in parte riassorbito dalle sostituzioni e dal turnover, con un parallelo e significativo spostamento verso i tempi indeterminati che crescono di 1935 unità a scapito degli indeterminati che si riducono di 760 unità, fissando un totale aziendale di 488 tempi determinati di cui circa la metà del comparto sanitario. Certamente il dato mostra un calo rispetto al personale presente al 31.12.2021 (anno in cui sono state superate le 17 mila unità), attuando un parziale assorbimento del personale COVID rispetto ad assenze e pensionamenti, ma è pressoché in linea con il personale al 31.12.2022".
"Per quanto concerne la “grande fuga” dalla nostra Azienda – insiste Carradori –, dal 1° gennaio 2022 ad oggi (20 mesi) ci sono stati in Azienda 544 recessi per motivazioni diverse dalla quiescenza e dalla inidoneità al servizio, di cui 225 medici su 2368 (9,5%) e 319 appartenenti alle professioni sanitarie su un totale di 9180 (3,5%): si tratta in media di 16 unità al mese su 9390 presenze medie delle professioni sanitarie, lo 0,17%". Sicuramente più preoccupante "la situazione per quanto concerne la dirigenza medica, la cui carenza e fuga specie per alcune specialità è ormai quotidianamente segnalata". Anche in relazione "al trasferimento del personale da un ambito territoriale all’altro, può avvenire in caso di contratti temporanei in scadenza per i quali, non sussistendo le esigenze che hanno richiesto l’assunzione, si propone al personale l’eventuale proroga del contratto. Quanto all’accesso alla mensa dei tempi determinati, non corrisponde alla realtà dei fatti circa l’impossibilità di accesso alla mensa dei tempi determinati. Il regolamento sull’accesso alla mensa aziendale garantisce il diritto a tutti tempi determinati. Probabilmente la generica affermazione fa riferimento a quei contratti in scadenza - ma in via di proroga - per cui per una latenza (certamente da correggere) tra scadenza e proroga, a volte il badge viene disattivato, ma subito ripristinato. Con quasi 17 mila dipendenti i disguidi purtroppo accadono".