
Blitz dei carabinieri contro un’organizzazione che sfruttava la prostituzione cinese: sotto chiave anche alcuni immobili.
Una donna di 60 anni domiciliata a Russi e un uomo di 41 anni residente a Bologna, entrambi di origine cinese, sono stati arrestati e accompagnati ai domiciliari martedì mattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Ravenna nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.
Le misure, che hanno riguardato anche beni patrimoniali, sono state notificate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Ravenna in collaborazione con i colleghi della Stazione di Russi e dei comandi provinciali di Bologna e Alessandria. Per la convivente dell’uomo - una sua connazionale di 41 anni - è stato disposto l’obbligo di firma. Inoltre tre italiani residenti in provincia di Ravenna e Alessandria, sono stati denunciati a piede libero perché a vario titolo ritenuti responsabili di avere facilitato l’attività illecita mettendo a disposizione l’appartamento usato dalle prostitute, provvedendo all’attivazione e al pagamento delle utenze e adoperandosi in diversi aspetti logistici, anche per gli spostamenti delle donne.
Le accuse a vario titolo sono di concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro e impiego di denaro di provenienza illecita. L’indagine ha avuto inizio nel marzo 2024 quando i carabinieri della Stazione di Russi hanno puntato gli occhi su un appartamento nel centro della cittadina romagnola segnato da un andirivieni di persone: in breve in militari hanno realizzato così che in quell’immobile si esercitava l’attività di meretricio. Le investigazioni sono poi state estese dall’Investigativo sino al febbraio scorso.
Secondo le verifiche, funzionava così: l’organizzazione provvedeva a reclutare donne di origine cinese attraverso appositi casting. Le ragazze venivano poi allocate nell’abitazione di Russi gestita da una connazionale la quale fissava gli incontri e tratteneva il denaro ricavato, poi raccolto dalla coppia di Bologna. Le ingenti somme così incamerate, venivano riciclate con l’acquisto di auto di grossa cilindrata, immobili, oggetti di lusso oppure trasferite con bonifici estero su estero. All’alba di martedì, anche con l’ausilio di due unità cinofile della guardia di Finanza di Bologna e Ravenna con cani addestrati per la ricerca del denaro, i carabinieri hanno eseguito le misure cautelari rinvenendo in un appartamento a Bologna 43.000 euro in parte nascosti all’interno di un frigorifero e individuati grazie al fiuto del cane impiegato.
A Russi c’erano invece 1.200 euro e un orologio di valore. Oltre a sottoporre a sequestro la contabilità e la documentazione che potrebbe comprovare i collegamenti dei diversi indagati nell’attività dii prostituzione, gli in inquirenti hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, oltre al denaro rinvenuto, due appartamenti su Bologna e relative pertinenze, tre vetture di grossa cilindrata e di ingente valore. Dopo le formalità di rito, i due arrestati sono stati accompagnati alle rispettive abitazioni. Sono in corso ulteriori accertamenti circa la regolarità sul territorio nazionale di una donna di origine cinese identificata a Russi all’interno dell’appartamento gestito dalla maîtresse.