Case di riposo, col vaccino crollo dei contagi

In dieci strutture per anziani da inizio gennaio 800 positivi, poi la frenata. Intanto il dato complessivo è in aumento: ieri altri 249 casi

di Sara Servadei

Mentre i contagi continuano a registrare numeri spaventosi – e difatti ieri sono stati 249 in provincia – nei bollettini giornalieri del virus da un mesetto si registra una grande differenza: l’assenza di focolai nelle strutture per gli anziani, che sono stati un grosso problema soprattutto tra ottobre e gennaio. Da settembre sono stati circa 800 gli ospiti che si sono contagiati in decine di strutture.

Poi da gennaio sono arrivati i vaccini: "Abbiamo visto il crollo di tutte le situazioni di positività, e questo è sicuramente un risultato straordinario della vaccinazione fatta sia per gli operatori che per gli ospiti – dice Roberta Mazzoni, direttrice del distretto di Ravenna dell’Ausl –. In questo momento Ravenna non ha casi attivi nelle strutture per anziani, e mercoledì siamo andati a vaccinare gli ospiti dell’ultima struttura, la Cra Garibaldi Zarabbini di Ravenna, dove c’era un focolaio e martedì è stato dichiarato chiuso".

La prima struttura a ricevere il vaccino è stata Villaverde a Milano Marittima, lo scorso 31 dicembre: la residenza però è stata particolarmente sfortunata, perché col siero Pfizer l’immunità totale arriva a 7 giorni dalla seconda dose, ma nei giorni immediatamente successivi al richiamo sono emersi dei casi.

"Pensavamo di essere riusciti a mettere completamente in sicurezza quella struttura – dice Mazzoni – ma purtroppo abbiamo visto diversi casi di persone che si sono ammalate tra la prima e la seconda dose, quando la copertura non era ancora attiva del tutto". Tornando alla vaccinazione, Mazzoni spiega che tra gli operatori delle strutture i tassi di adesione sono stati "buoni", anche se differenziati a seconda delle strutture.

"In alcune siamo arrivati a oltre il 90%". Le regole che normano le visite dei parenti, però, non sono cambiate dopo il vaccino: "È previsto accesso solo programmato, con un controllo telefonico al momento della prenotazione per escludere sintomi – spiega Mazzoni –. Lo stesso controllo viene fatto anche all’arrivo, insieme alla misurazione della temperatura. Ovviamente è obbligatoria la mascherina e la visita avviene in uno spazio dedicato, a distanza. Tutte le visite vengono tracciate in un registro con data, ora e durata della visita. Iniziative come la stanza degli abbracci possono integrare queste modalità, e danno una risposta alla mancanza di contatto".

Tra i casi di ieri, invece, ci sono ancora tanti studenti: va detto che le scuole da martedì sono chiuse (a eccezione di infanzia e servizi 0-3 anni), quindi le positività tra gli studenti sono destinate a calare.

In particolare ieri i ragazzi contagiati erano 37 su 249 casi, ovvero il 14,9%. Tra questi ci sono 3 bimbi dell’infanzia Fondo Stiliano di Lugo, 2 studenti dell’istituto Tavelli di Ravenna, 2 delle medie Ugonia Brisighella e a Faenza 2 dell’infanzia Charlot, 2 della primaria Tolosano, 2 della primaria Don Milani e 2 dell’Its Oriani.

In totale i positivi di ieri sono il 9,6% dei 2581 tamponi effettuati. Ieri eravamo la terza provincia con più contagi in regione.