
Addetti montano le prime bat box (foto Zani)
Ravenna, 6 giugno 2025 – Un colpo d’ali nel buio, un volo irregolare a zig zag nel cielo notturno: sta per prendere il via un progetto a firma della Ue per tutelare la presenza dei pipistrelli nella Pineta di Classe e nella foresta allagata di Punte Alberete. Nelle due aree – oltre che in altrettante nel ferrarese – verranno infatti collocate cento bat box per facilitare l’insediamento e la sopravvivenza nell’habitat del Delta del Po di varie specie di chirotteri. “Due nello specifico – spiega il direttore del Parco regionale del Delta del Po Massimiliano Costa – e cioè il barbastello per quanto riguarda Punte Alberete e il vespertilio di Bechstein per la Pineta di Classe, vale a dire due specie di pipistrelli forestali, la cui biologia in passato ruotava attorno agli esemplari di alberi più vecchi, in cui erano abituati a costruire i loro nidi. Purtroppo gli alberi nella pineta di Classe e a Punte Alberete sono in massima parte giovani esemplari, in quanto fino a qualche decennio fa la politica prevalente in termini di conservazione consisteva nel rimuovere gli esemplari più vecchi, nel timore che potessero ammalarsi e contagiare i più giovani”.
Oggi gli esperti seguono un altro approccio: la vita di un albero è infatti naturalmente lunga, tanto che anche una volta crollato al suolo un tronco può diventare uno scrigno di biodiversità, trasformandosi nella casa degli invertebrati che si cibano del legno, e a loro volta degli uccelli e dei pipistrelli insettivori. “A fare le spese delle pratiche forestali degli scorsi decenni furono varie specie, tra cui appunto i chirotteri: il barbastello e il vespertilio di Bechstein in passato furono segnalati, ma non sappiamo a quanto ammonti oggi la loro consistenza numerica. Le indagini sono ancora a uno stadio preliminare”. La scomparsa dei pipistrelli ebbe effetti collaterali a cascata: “Se riuscissimo a ricostituire delle popolazioni stabili riusciremmo a tenere controllata in maniere naturale la presenza delle falene notturne, spesso problematiche per i frutteti”.
Sarà più complesso apprezzare un cambiamento nel numero di zanzare: “Sono effettivamente parte della dieta dei chirotteri, ma qualche decina di bat box difficilmente potrà dare risultati apprezzabili al ‘grande pubblico’”. Le indagini sulla presenza dei pipistrelli avvengono soprattutto attraverso i rilevamenti acustici realizzati con bat-detector, che registrano gli ultrasuoni emessi dai chirotteri. I nidi sono cilindri di colore nero, con un diametro di venti centimetri e un’altezza di quaranta: all’interno la bat box dispone di scivoli e appigli, che consentono ai mammiferi di trovare il luogo ideale per riposarsi e far crescere i piccoli in sicurezza. La presenza delle specie sarà poi monitorata costantemente. Quello dei chirotteri è un mondo che non smette di destare curiosità. “Le aree palustri che circondano Ravenna sono già frequentate dal vespertilio di Daubenton – conclude Massimiliano Costa – un chirottero d’acqua che si ciba pescando: si avvicina alla superficie dell’acqua e cattura invertebrati e minuscoli pesci tuffando le zampe sotto la superficie, esattamente come farebbero un’aquila di mare o un falco pescatore”.