Casola flagellata dalle frane "Intere strade da ricostruire"

Uno smottamento minaccia un allevamento, mucche e capre messe in salvo dall’Aeronautica. In via Chiesuola si è aperta una voragine profonda decine di metri, isolate le vallate interne.

Casola flagellata dalle frane  "Intere strade da ricostruire"

Casola flagellata dalle frane "Intere strade da ricostruire"

Hanno letteralmente cambiato la geografia della vallata le frane che da una settimana flagellano il territorio del comune di Casola Valsenio. I volontari della Pubblica Assistenza e della Protezione Civile – con due squadre arrivate qui rispettivamente da Piacenza e da Genova – sono stati al lavoro per tutta la giornata di ieri, insieme al personale del Comune, lungo le strade appenniniche. Molte direttrici sono state chiuse al traffico, una misura che in almeno un caso varrà per sempre: via Chiesuola, travolta da una frana che ha portato con sé un’intera sezione della montagna, spalancando una voragine di decine di metri, non potrà tornare mai più a seguire il suo tragitto originario.

"Andrà progettata e realizzata una variante che passi al di sopra della frana", spiega l’assessore ai Servizi ambientali Flavio Sartoni. Insieme ai colleghi di giunta Giorgio Sagrini e Maurizio Nati si alterna fra il lavoro sul territorio, quello al quartier generale allestito in Comune, e i regolari briefing con Regione e prefettura. La situazione, a più di una settimana dalle piogge che hanno causato l’alluvione di Faenza, evolve ancora di ora in ora.

Le settanta mucche e le venti capre rifornite di foraggio grazie a un ponte aereo realizzato dagli elicotteri dell’Aeronautica militare sono alla fine state evacuate: i geologi hanno infatti individuato uno smottamento, lungo circa trenta metri, che metteva a serio rischio la loro stalla. I quasi cento animali sono dunque stati spostati a piedi, in una sorta di transumanza, verso due strutture agricole vicine, riconvertite in extremis a stalle. Più a monte, un allevamento che ospita varie centinaia di polli sarà rifornito di mangime dai camion attraverso un percorso inedito studiato ad hoc. Il Giardino delle Erbe Rinaldi Ceroni – uno dei due soli giardini botanici della Romagna – è fortunatamente scampato a una frana che ha solo lambito i gradoni su cui crescono le sue migliaia di essenze vegetali: la strada, quella del Prugno, è ancora per metà inagibile, ma è stata riaperta ricoprendo di ghiaia un vicino tratto agricolo. Nelle vallate interne la situazione è ancora più critica: via Sintria, che corre lungo la vallata dell’omonimo torrente, è colma di frane: "se ne supera una", spiega il vicesindaco Maurizio Nati, "e già si intravede quella successiva, e questo per chilometri e chilometri. La vallata è isolata rispetto a quella del Senio: la provinciale 63 è accessibile solo da ovest, passando per Casola, o da est attraverso Zattaglia, dopo un periplo di varie decine di chilometri".

Sono tutti da immaginare gli interventi necessari per via Monte Battaglia, divorata da una frana che ha travolto anche la già martoriata via Chiesuola: la torre documentata fin dal 1154, che domina la vallata a chilometri di stanza – al centro di un parco storico che commemora la battaglia che nel 1944 vide i partigiani la Brigata Garibaldi, la fanteria americana e le Guardie Gallesi respingere una controffensiva tedesca al prezzo di migliaia di caduti – è oggi irraggiungibile. "La carreggiata, già impercorribile, potrebbe franare ulteriormente", fa notare il nucleo genovese della Protezione Civile. La chiusura è stata l’unica soluzione: "questa porzione di strada potrà e dovrà essere ricostruita", evidenzia l’assessore Sartoni. "Monte Battaglia e il monumento commemorativo dei fatti del 1944 sono la nostra storia, devono tornare ad essere visitabili".

Filippo Donati