ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Castel Bolognese, spari fuori dal night . A giudizio un 42enne albanese

Dovrà rispondere di tentato omicidio nei confronti di un 48enne che era riuscito a disarmarlo. Quattro i colpi esplosi, per la polizia per uccidere. Ma la difesa pronta a chiedere chiarimenti balistici. .

Secondo quanto. riferito dal 42enne agli inquirenti, lui era riuscito a salvarsi. lanciandosi contro l’aggressore

Secondo quanto. riferito dal 42enne agli inquirenti, lui era riuscito a salvarsi. lanciandosi contro l’aggressore

Quattro spari che il 5 ottobre scorso fuori dal night club ’Bolero’ di Castel Bolognese, avrebbero potuto avere ben altro esito. Ma la vittima designata - un 42enne di origine senegalese in passato addetto alla sicurezza - aveva reagito rimediando solo una ferita di striscio da uno dei colpi. Per l’accusato - il 48enne di origine albanese Fatos Sula, tutt’ora in custodia cautelare in carcere e con precedenti di polizia per stupefacenti -, la procura ha chiuso l’indagine per tentato omicidio ottenendo un decreto di giudizio immediato a cui è seguita la richiesta della difesa (avvocati Nicola Casadio e Chiara Belletti) per un rito alternativo. Il caso finirà dunque a fine mese sul tavolo del gip. In quella sede la difesa chiederà al giudice un nuovo vaglio balistico alla luce di una consulenza di parte sulla traiettoria (e dunque immaginiamo sulla offensività potenziale) di quei proiettili.

Secondo quanto a suo tempo riferito dal 42enne agli inquirenti, lui era riuscito a venirne fuori vivo lanciandosi contro il suo aggressore, disarmandolo e costringendolo alla fuga. Tutto era cominciato dentro al locale. Dopo avere ordinato una birra, il 42enne aveva chiesto a una delle ragazze di accendergli una sigaretta. Era stato in quel momento che, secondo quanto in seguito esposto alla polizia, gli si era avvicinato un uomo poi rivelatosi il 48enne: "Dietro di me, uno che non conoscevo, mi ha detto: ‘tu non devi rompere il c...’". La situazione era degenerata rapidamente. Altri due uomini avrebbero poi spalleggiato il 48enne minacciando apertamente il 42enne.

Il titolare del locale aveva provato a calmare gli animi invitando tutti a uscire. E per un momento sembrava essersi tutto risolto. Ma una volta fuori, la situazione era deflagrata. Tre ragazze avevano provato a mettere il senegalese in guardia: "Stai attento a quella gente, sono pericolosi". Da una Mercedes era sceso il sospettato: "Ho riconosciuto subito quello che mi aveva minacciato, ha lasciato il motore acceso e lo sportello aperto. È venuto verso di me con una mano nascosta, e poi l’ha tirata fuori: aveva una pistola". Quindi aveva iniziato a sparare: "Mi ha sparato alla testa, ma mi sono abbassato d’istinto: per questo non mi ha preso".

A quel punto il 42enne si sarebbe lanciato contro l’uomo armato: "Gli sono andato incontro". E proprio mentre correva verso il 48enne, era stato colpito di striscio. Dopo avere disarmato l’altro, era salito sulla Mercedes e aveva preso le chiavi costringendo così il 48enne a fuggire a piedi. Secondo le indagini della polizia (Commissariato di Faenza e squadra Mobile di Ravenna), quei quattro colpi erano stati esplosi con l’intento di uccidere e si erano conficcati in un muro a quasi un metro e mezzo d’altezza. Il 48enne, fermato poco dopo dagli agenti, nell’udienza di convalida davanti al gip Corrado Schiaretti si era avvalso della facoltà di non rispondere.

a.col.