La cena itinerante ha nuovamente colpito nel segno. Lo certificano le presenze che nella lunga serata di venerdì hanno affollato le vie del Distretto A nel centro storico faentino: chi attirato da motivazioni enogastronomiche, chi interessato alle mostre e agli eventi correlati, e chi invece ha inteso accogliere la prima grande occasione di socialità cittadina di settembre. Difficile quantificare con precisione quanti siano stati gli avventori, su questo punto gli organizzatori provvederanno a riassumere nelle prossime settimane i feedback di ristoratori (quasi tutti alle 23 avevano terminato le proposte disponibili, ndr) e cantine. In ogni caso "è stata un’edizione decisamente sopra le aspettative considerato il periodo – dice Gian Maria Manuzzi –. Abituati all’organizzazione in aprile e maggio, questa volta siamo arrivati un po’ “lunghi” ed è stato difficoltoso nello specifico coordinare le attività nel mese di agosto. Tuttavia la risposta è stata enorme. Abbiamo terminato i 3.000 calici in vendita in questa edizione e molti avevano bicchieri di quelle passate. Immaginiamo quindi circa cinquemila presenze. E sicuramente la sinergia temporale con ‘Made in Italy’ ha avuto un ruolo, sebbene si tratti di eventi diversi". In ogni caso la gratificazione maggiore, come affermato convintamente dagli organizzatori, è stata il segnale di ripartenza lanciato attraverso l’evento. "Siamo contenti – sottolinea Bianca Maria Canepa –, soprattutto per aver riportato la vita e il colore in un quartiere molto colpito dall’alluvione. Questo evento ha fatto bene a tante persone, le quali in varie occasioni durante la serata e con differenti modalità ci hanno manifestato affetto e gratitudine. Anche le cantine e i ristoratori ci hanno dato risposte molto positive".
Nonostante l’entusiasmo generale però non tutti i residenti hanno accolto positivamente la presenza della cena itinerante di settembre, e sebbene numericamente si tratti di poche persone, gli organizzatori hanno comunque voluto precisare: "Non ci nascondiamo – prosegue Canepa –, ci sono state problematiche di comunicazione all’interno del quartiere dovute ai tempi di organizzazione e per questi disagi ci scusiamo. Lavoreremo per migliorare alcuni aspetti, tra i quali anche il deflusso che si è protratto fino a tarda notte con comportamenti da parte di qualcuno non proprio brillanti. Sottolineo da parte nostra l’intenzione di non arrecare fastidio. Al contrario il progetto del Distretto A nasce con l’obiettivo di essere un valore aggiunto per il quartiere". Al di là delle criticità il bilancio della cena itinerante è stato positivo. "Un’edizione vicina ai record – riepiloga Fabrizio Bagnara –, con tanti ristoratori provenienti dal mare e dall’Emilia nella nostra Faenza. Siamo distrutti ma gratificati degli sforzi fatti per l’organizzazione dell’evento in una data inedita. Tanti ci hanno suggerito di organizzare una cena itinerante al mese, ma trattandosi di volontariato è impensabile. Il nostro obiettivo sarà continuare ad organizzarne una all’anno, magari mantenendo il periodo di maggio".
Damiano Ventura