Cent’anni pieni di energia per Teresina Pompignoli Fa ancora ginnastica e cruciverba

Ha vissuto la guerra e la maternità a 16 anni: "Partorii in una stalla"

Migration

La ravennate Teresina Pompignoli festeggia oggi un ambìto traguardo: cent’anni tondi e ben portati. Com’è nel suo stile, non ha voluto nessuna cerimonia, ma spegnerà le candeline sulla torta in casa, insieme ad alcuni dei suoi familiari tra cui i figli Anna Pia e Arturo Strocchi, i sei nipoti Claudia, Davide, Simona e Stefano Lega, e Paolo Strocchi e i quattro pronipoti Daniela Francesco, Nicola e Nina. La sua non è stata una vita facile, ma sempre affrontata col sorriso. Sua madre, Teresa Danesi, purtroppo muore di parto alla sua nascita. Successivamente il padre Guido Pompignoli si risposa, e il rapporto con la ‘matrigna’ è tutt’altro che idilliaco. A 16 anni conosce Renzo Strocchi, che sposa dopo soli quattro mesi. Quattro anni dopo nasce la primogenita Anna Pia.

"Ho vissuto la guerra – ricorda –. C’è stato un periodo nel 1944 in cui, tutte le sere, passava un ricognitore che noi chiamavamo ‘Pippo’ che buttava giù qualche bomba. Una volta scappai in bici con Anna Pia a casa di alcuni parenti dove c’erano già altri sfollati. Ero incinta e, a un certo punto, avvertii dei forti dolori. Mi portarono in una stalla con una specie di mangiatoia, e con l’aiuto di una levatrice nacque Arturo. Una nascita che ha certamente nel miracoloso…". Teresina ricorda anche dell’amicizia con un soldato austriaco, costretto ad arruolarsi con i tedeschi per non rischiare la vita, che aveva una bimba dell’età di Anna Pia: "Ci portava la cioccolata e io gli lavavo i panni. Ci aiutavamo come potevamo".

La mente lucida di Teresina va subito alla guerra di oggi in Ucraina: "Quanti poveri ragazzi vengono indottrinati da Putin, esattamente come faceva Hitler …". Teresina, dopo una breve parentesi lavorativa, si è sempre dedicata alla famiglia. Vive sola da anni, per la precisione dal 1992, quando è morto il marito. Indipendente e autonoma, è molto attenta a ciò che mangia e beve, è metodica al punto da dedicare ogni giorno un po’ di tempo alla ginnastica, alla cyclette e anche alle flessioni, oltre alle parole crociate per mantenere attiva la mente. Le piace anche guardare la tv. E quando le scappa detto: "Oggi sono stanca, voglio andare in ‘crociera’. Il nonno mi viene a prendere", i familiari le rispondono che il suo ‘biglietto’ non l’hanno ancora stampato.

Roberta Bezzi