SARA SERVADEI
Cronaca

Più di cento persone per Mattia Palumbo. “Aprirò l’attività di cui parlavi, le darò il tuo nome d’arte”

Il ricordo commosso del fratello Michele: “Illuminava le vite di tutti quelli che incrociava”. A mezzanotte l’ascolto tutti insieme dell’ultimo singolo del 19enne, che si faceva chiamare Axon

Il momento in cui è stato trasmesso l’ultimo videoclip del giovane, a mezzanotte

Il momento in cui è stato trasmesso l’ultimo videoclip del giovane, a mezzanotte

Ravenna, 1 marzo 2025 – Si sono trovati in più di cento, giovani e giovanissimi. Scossi ma uniti, “così come voleva vederci lui”. Venerdì sera al Milk bar gli amici di Mattia Palumbo, il 19enne morto domenica scorsa in un incidente stradale in via Cerba a Sant’Antonio, lo hanno ricordato con musica e dediche: lettere e strofe scritte per lui, che sognava di fare il rapper e che con lo pseudonimo di Axon aveva firmato un contratto con una casa discografica di Milano, la Orangle records. “Guardatevi intorno: Mattia è vivo” ripetono, mentre descrivono un ragazzo solare e sempre disponibile, pieno di sogni e pronto a sostenere quelli delle persone a cui voleva bene. C’erano anche i due fratelli Ciro e Michele: uno dei momenti più toccanti è stata la lettura della lettera scritta da quest’ultimo. “Mi dicesti di aprirci un’attività insieme e io appena un mese fa ti dissi che te ne volevo aprire una personalmente per te. E tu cos’hai fatto? Te ne sei andato prima di quel momento. Mi dispiace tanto che non mi hai dato l’opportunità di farlo, te lo avevo promesso, e anche se solo ora capisco che i soldi non sono serviti a nulla e non serviranno mai a nulla cercheremo di mantenere quella promessa e ti prometto che la chiameremo ’Axon’, in tuo onore”. Il fratello ha anche ricordato l’amore del 19enne per la musica, che “non era solo un hobby o una semplice passione, ma un linguaggio universale attraverso il quale esprimere le proprie emozioni e creare un legame con le persone. Era il mezzo attraverso il quale riusciva a manifestare la sua anima, e ogni nota che usciva dalle sue labbra era il riflesso della sua essenza”. Mattia “aveva la straordinaria capacità di illuminare le vite di tutti quelli che incrociava nel suo cammino, la sua bontà d’animo era evidente in ogni gesto e parola ed era raro incontrare qualcuno che non fosse toccato dalla sua gentilezza. Aveva un sorriso che sapeva riscaldare anche le giornate più buie”.

Il dolore del fratello e delle persone più vicine alla famiglia e a destra tutte le torce dei cellulari accese per cantare a squarciagola le sue canzoni
Il dolore del fratello e delle persone più vicine alla famiglia e a destra tutte le torce dei cellulari accese per cantare a squarciagola le sue canzoni

Qualità che anche i ragazzi hanno ricordato, tra lacrime e amarezza: “Vi racconto un aneddoto che ogni volta che ci penso mi fa sorridere, perché era lui, era semplicemente lui – ha ricordato un’amica, Laura –. C’è stato un periodo in cui al bar della scuola l’anno scorso i prezzi erano saliti alle stelle e un panino con la cotoletta costava 3,80 euro e nessuno andava a prenderselo. A un certo punto lui arriva in classe, sbatte la porta e dice: ’Ho un’idea, apro il bar da Palumbo’. E noi: ’Ma in che senso?’. E lui: ’Fidatevi di me’. E ogni giorno mandava un sondaggio in chat con un menù, che fosse un calzone fatto in casa con i funghi, un panino con la marmellata, una merendina, un pacchetto di schiacciatine, un succhino... E ci metteva i prezzi accanto! Quindi noi ogni giorno votavamo quello che volevamo al bar da Palumbo e ogni giorno lui entrava in classe, sbatteva il suo zaino sul banco, lo apriva e tirava fuori un calzone, una pizza fritta, un panino con la marmellata, tre o quattro succhini, un pacchetto di schiacciatine... Pensare alla simpatia che lui portava tutti i giorni in classe mi fa sorridere il cuore”. “Ci hai insegnato a vivere col cuore leggero, a non prenderci troppo sul serio, a non farci schiacciare dai problemi, a goderci ogni istante senza paura – ha detto un’altra ragazza –. Con te ogni istante sembrava più semplice”.

Al centro della serata c’è stata però anche la musica rap, con i brani scritti dallo stesso Palumbo con lo pseudonimo di Axon cantati a squarciagola e, a mezzanotte, l’ascolto tutti insieme del suo ultimo singolo appena uscito. Il brano si intitola ’Per te no’ e la sua pubblicazione ieri era stata annunciata dallo stesso Palumbo su Instagram una decina di giorni prima dell’incidente. Con gli occhi pieni di lacrime i ragazzi hanno rivisto il giovane sullo schermo nelle immagine del videoclip, mentre canta in un parcheggio: “Mentre so che non so quello che diventerò – dice nel ritornello –, ma io so che se cambio per te no, per te no”.

Il rap è stato il mezzo per ricordarlo anche per tre ragazzi, tra cui il suo migliore amico Guidoantonio Acone, nome d’arte Sagit La Haine, che ha organizzato la serata: “Sul mio orologio ho un diamante in meno, ma da giorni brilla una stella in più in cielo – dice nel brano che ha fatto sentire in una registrazione, perché l’emozione era troppa per cantarlo dal vivo –. Ora che stai in cielo dammi protezione quando ne ho bisogno, anche ispirazione per dare il mio meglio, non resterai mai solamente un ricordo, te lo prometto”. All’interno della canzone ha inserito anche una registrazione audio in cui si sente Mattia Palumbo dire che “la vita è musica”.

Infine qualcuno ha citato anche alcuni commenti negativi lasciati online dopo l’incidente: “Persone che non lo conoscevano e pretendono di sapere che persona era solamente da un errore che ha fatto – ha detto una ragazza –. A me personalmente mette rabbia”.