Centri estivi, la lista d’attesa si assottiglia

Ci sono state 41 rinunce e il Comune ha potenziato il servizio con 115 turni

Migration

La lista di attesa dei bambini che non sono riusciti a entrare nei centri estivi comunali, 215, si assottiglia: a seguito delle rinunce di alcuni e della mancanza dei requisiti di altri, si sono resi disponibili 41 nuovi posti. I 215 diventano quindi 174, ma il numero è destinato a diminuire ulteriormente. "Abbiamo potenziato il servizio – spiega l’assessora Livia Molducci – aggiungendo anche 115 turni". Dei 115 turni aggiunti, 65 sono al Cren, cioè i centri ricreativi dei nidi e 50 al Crem, i centri destinati ai bambini in età da materna. Probabilmente entro la fine della settimana incrociando i dati dei turni e dei bambini si potrà avere il numero definitivo dei piccoli in attesa che sono stati inseriti.

"Quella dei 215 bambini in lista d’attesa – prosegue l’assessora – era una lista provvisoria, lo avevamo spiegato. Quest’anno c’è stato un boom di richieste che non ci aspettavamo. Pensavamo si sarebbe verificato lo scorso anno, dopo le chiusure della pandemia, invece nel 2022 i numeri sono stati di gran lunga superiori". Nel 2019, prima della pandemia, le domande per i Cren erano state 288 ed erano stati chiesti 698 turni, tutti accettati, per i Crem le domande erano state 360, con 855 turni richiesti, anche in quel caso tutti assegnati, per una spesa complessiva di oltre 445mila euro. Nel 2021, dopo le chiusure dovute al Covid, le domande per i Cren erano state 332 e 839 i turni richiesti, tutti assegnati. Per i Crem erano arrivate 414 domande e 1107 turni richiesti, anche qui tutti accolti, per un totale di quasi 626mila euro di investimento del Comune. "Quest’anno – conclude Molducci – c’è stata una vera esplosione: per i Cren abbiamo ricevuto 394 domande e richieste per 1099 turni. Per i Crem sono arrivate 458 domande e richieste per 1229 turni, per una spesa di quasi 498mila euro. Sui motivi di questo boom possiamo fare delle ipotesi. Sicuramente la presenza di agevolazioni come il voucher regionale e il bonus Inps ha reso le rette molto più basse e quindi il servizio è diventato molto più accessibile.

a.cor.