Ravenna, 27 maggio 2025 – Com’è profondo il mare, e com’è profondo il divario tra centrosinistra e centrodestra in città. Il ciclone Barattoni si è abbattuto sulle elezioni amministrative 2025, con una vittoria senza se e senza ma al primo turno. La coalizione di centrosinistra, guidata da Alessandro Barattoni, ha raccolto il 58% dei consensi (35.759 i voti). Nicola Grandi (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna) ha chiuso al 25,05% (15.405). Terzo Alvaro Ancisi (6,47% per 3.976 voti), in corsa per Lega, Lista per Ravenna, Popolo della Famiglia e sostenuto dalla lista Ambiente e Animali. Dopo Ancisi, la quarta forza è la lista civica La Pigna, che candidava Veronica Verlicchi (4,4%, 2.704 preferenze).
Il Pd si conferma il primo partito cittadino con il 40%, seguito da Fratelli d’Italia con il 16% e dalla coalizione di Alvaro Ancisi con il 6,4%. Le posizioni sul podio sono chiare, ma la distanza tra i tre è siderale, perché il Partito democratico ha staccato nettamente Fratelli d’Italia (al quale evidentemente l’essere al governo nazionale ha giovato fino ad un certo punto).
In casa centrosinistra si apre da oggi la partita della giunta, perché alla poltrona di vicesindaco (o comunque a un posto al sole) possono aspirare, numeri alla mano, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Partito Repubblicano Italiano. Intercettato al comitato elettorale di Alessandro Barattoni, il grillino (e consigliere comunale uscente) Giancarlo Schiano si schermisce. "Giunta? Parliamo piuttosto di temi di condivisione. Poi due assessori, il vicesindaco, si vedrà – dichiara –. Certo ha pagato l’aver mantenuto, all’interno della maggioranza, la nostra identità".
Passando ad altri numeri significativi, preoccupa certamente l’astensione, perché di fatto non si è presentato al seggio un ravennate su due (l’affluenza è stata del 49,54%; hanno votato 62.869 persone). In consiglio comunale Alessandro Barattoni potrà contare su una solida maggioranza, grazie a Pd (tra i big delle preferenze c’erano il sindaco facente funzioni uscente, Fabio Sbaraglia, che aveva scollinato oltre quota mille (idem Massimo Cameliani) e l’assessore uscente Federica Del Conte.
Nel Movimento 5 Stelle in pole c’erano Schiano e l’assessore Igor Gallonetto; Alleanza Verdi Sinistra (Nicola Staloni e Meho Sulemanski detto “Meo”); Partito Repubblicano (Giannantonio Mingozzi e Andrea Vasi i più votati) e Ama Ravenna (Daniele Perini). Anche Progetto Ravenna potrebbe portare a casa un consigliere comunale (la più votata era Barbara Monti).
Fratelli d’Italia sarà rappresentata in consiglio (Patrizia Zaffagnini, Mauro Falco Caponegro e Pietro Maria Moretti il terzetto con più preferenze), così come Forza Italia (davanti a tutti Alberto Ancarani). Idem Alvaro Ancisi (Lega, Popolo della Famiglia e Lista per Ravenna) e la lista civica La Pigna con Verlicchi.
Non andrà in consiglio comunale Marisa Iannucci, candidata di sinistra sostenuta da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Ravenna in Comune e Partito Comunista.
Nulla da fare anche per Giovanni Morgese (candidato sindaco della Democrazia Cristiana) e Maurizio Miserocchi (Ravenna al Centro).
La soglia di sbarramento per le singole liste era del 3%.