MARCO BENEVENTI
Cronaca

C’era una volta la pista da autocross

Ospitò anche quattro gare del campionato europeo, ma dal 2023 è chiusa. L’ideatore Giovanni Trincossi: "Una grande delusione"

Ospitò anche quattro gare del campionato europeo, ma dal 2023 è chiusa. L’ideatore Giovanni Trincossi: "Una grande delusione"

Ospitò anche quattro gare del campionato europeo, ma dal 2023 è chiusa. L’ideatore Giovanni Trincossi: "Una grande delusione"

Nella periferia sud di Ravenna, esattamente a Borgo Faina lungo la via Dismano, si intravede ancora il cartello che indicava l’entrata del Ravenna International Off Road Circuit, il primo impianto sportivo realizzato in città dedicato al cross per quattro ruote e uno dei pochi in Italia. Inaugurato nel 2017 su un terreno di 8 ettari accanto alla cava di estrazione Cà Bianca, il tracciato sterrato era stato ideato da Giovanni Trincossi, meccanico e pilota, vincitore di trofei internazionali, che avrebbe voluto realizzare a Ravenna un polo di attrazione basato principalmente sulle corse di auto fuoristrada integrandolo poi ad altri progetti paralleli.

I presupposti c’erano tutti dal momento che il percorso, lungo 1.070 metri, era abbastanza largo per consentire spettacolo e sorpassi e proponeva sia un settore molto veloce che una parte molto tecnica. Oltre a questo disponeva di paddock illuminati, spogliatoi, spazio bar con piccola ristorazione e zona rialzata destinata al pubblico, pensata apposta per rendere visibile tutta la pista. Tutte queste caratteristiche avevano consentito al circuito di ottenere l’omologazione internazionale essendo anche in regola con le normative relative al rumore, data la distanza dalle abitazioni. Così, nonostante la breve attività, ha ospitato negli anni parecchie gare del campionato italiano e quattro gare del campionato europeo, era utilizzato per test di macchine da rally molte delle quali di provenienza straniera e ha potuto proporre attività anche durante la difficile parentesi della pandemia Covid.

Nonostante l’elevato apprezzamento degli addetti ai lavori l’impianto però è stato definitivamente chiuso nel 2023, smantellando totalmente la pista. La situazione che ha portato alla scomparsa della struttura è piuttosto complicata ed è principalmente collegata a una serie di coincidenze negative. La cava accanto nel frattempo è stata chiusa e mancati accordi, non solo economici, tra soci proprietari del sito e nuovi acquirenti sul riutilizzo totale o parziale dell’area occupata, oltre a regolamenti sul recupero ambientale per le cave dismesse, avrebbero causato un notevole aggravio di costi di gestione, rendendo impossibile il proseguimento delle funzioni. Contattato, Giovanni Trincossi si dichiara "molto rammaricato e deluso per il termine delle attività e del mancato appoggio da parte dell’amministrazione comunale", ma esprime un ringraziamento speciale per Enrico Riva, un proprietario della cava, oltre agli amici che, grazie alla loro passione, hanno reso possibile negli anni l’attività della pista. Marco Beneventi