"Cerco personale, ragazzi fatevi avanti"

L’appello dell’imprenditore Leo Cavalli che a dicembre inaugurerà la ’Darsena del Sale’. "Difficile trovare giovani disponibili"

Migration

Tutto procede alla ‘Darsena del Sale’ in vista dell’apertura di dicembre. Leo Cavalli, imprenditore bolognese che ha guidato la cordata vincitrice del bando di riqualificazione, è pronto ma, come spesso accade agli imprenditori negli ultimi tempi , ha riscontato problemi legati alla ricerca di personale da impiegare nella nuova attività.

Cavalli, come sta procedendo la fase organizzativa?

"Come sempre. Quando si avvicina l’apertura tutti i nodi arrivano al pettine e la pressione sale, però direi che per il momento sta filando tutto abbastanza liscio".

‘Darsena del sale’: una risorsa per la città anche in termini di occupazione. Quanti posti di lavoro offrirà?

"Certamente una risorsa, sia dal punto di vista turistico che occupazionale, anche perché il progetto prevede un’apertura stabile e non stagionale; cerchiamo una cinquantina di ragazzi e ragazze in bassa stagione, mentre arriveremo a sfiorare il centinaio in piena stagione"

Avete avuto dei problemi sulla ricerca del personale?

"Sì, assolutamente. Vorrei fare un appello a tutti i giovani romagnoli: ragazzi, non fatevi sedurre dal reddito di cittadinanza, che è una misura da intendersi a sostegno della povertà, non un incentivo a non lavorare. Il lavoro e la fatica ci fanno crescere come individui e come professionisti, ognuno nel proprio campo. Non perdete l’occasione di arricchire la vostra esperienza sul lavoro, soprattutto all’interno di progetti stimolanti come quello della ‘Darsena del sale’. Quando vedo dei giovani che fanno i colloqui e rispondono dicendo che per "Poco più di mille euro" - offerti come paga base - preferiscono stare a casa e prenderne quasi 800 comodamente in poltrona questo non riesco a sopportarlo. Ma come? Noi ti offriamo un lavoro vero e tu preferisci il sussidio? Questa misura nata per combattere la precarietà e la povertà sta diventando purtroppo un boomerang e da imprenditore sembra davvero una concorrenza sleale dello Stato la quale, anziché incentivare il lavoro, incentiva la disoccupazione. È assurdo e va certamente rimodulata".

Gli operatori del turismo del litorale avevano segnalato una difficoltà analoga.

"Certamente la pandemia ha causato molti problemi al mondo del turismo e dei servizi. Molti lavori svolti solitamente da persone stagionali provenienti dall’estero – che per ovvi motivi non sono riusciti a raggiungere le nostre città – hanno lasciato sguarniti reparti interi".

Lei è un imprenditore che gira il mondo. Ha già vissuto questa situazione?

"Sì. Negli Stati Uniti, paese dal quale sono appena tornato e dove sono impegnato su diversi fronti e in diverse città, ho notato lo stesso problema. A Los Angeles e Miami, per esempio, si sente moltissimo la mancanza di tanti latino-americani che faticano a varcare il confine con queste restrizioni - creando disagio in quei reparti che tipicamente presidiavano. Inoltre, il governo americano, per fronteggiare la pandemia ha offerto a tutti i residenti una quantità di denaro importante, sia a fondo perduto che attraverso mutui trentennali ad interesse calmierato, che hanno di fatto creato un certo lassismo dei percipienti verso le offerte di lavoro. Giustamente i governi debbono sostenere l’economia e i cittadini, ma faremo tutti una bella fatica a rialzarci se lo stimolo non va verso la creazione di posti di lavoro stabili. Forza e coraggio!".

Ilaria Bedeschi