ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Cereali, produzioni dimezzate

Le produzioni agroalimentari in Romagna registrano cali fino al 50% per i cereali a causa dell’alternanza tra piogge eccessive e...

Le produzioni agroalimentari in Romagna registrano cali fino al 50% per i cereali a causa dell’alternanza tra piogge eccessive e...

Le produzioni agroalimentari in Romagna registrano cali fino al 50% per i cereali a causa dell’alternanza tra piogge eccessive e...

Le produzioni agroalimentari in Romagna registrano cali fino al 50% per i cereali a causa dell’alternanza tra piogge eccessive e ondate di calore. I primi dati dell’estate 2025, rilevati dalle cooperative associate a Legacoop Romagna (362 nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con 7,5 miliardi di valore della produzione e oltre 25mila lavoratori) confermano l’impatto del cambiamento climatico sul settore agricolo. Le Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna, che gestiscono circa 11mila ettari, segnalano perdite produttive sui cereali dovute alle piogge intense di inverno e primavera che hanno compromesso semine e lavorazioni. Terremerse e Fruttagel denunciano criticità per le colture industriali da ortaggi, in particolare il pomodoro da industria: prima le piogge hanno interrotto i trapianti, poi il caldo ha causato forte sofferenza alle coltivazioni con rese molto inferiori al 2024.

Le coltivazioni necessitano ora di irrigazioni costanti, con conseguente aumento di manodopera e costi. Alcuni terreni alluvionati restano incolti per gli alti costi di ripristino. Per la frutta non si registrano cali produttivi ma una concentrazione temporale della disponibilità nei magazzini, con rischio di speculazioni commerciali. I prezzi attuali sono allineati al 2024, ma i margini per i produttori si riducono per l’aumento dei costi di carburanti e materie prime. Sul vitivinicolo le stime sono prudenti con possibili riduzioni a macchia di leopardo. I dati definitivi arriveranno a ottobre, quando si valuterà anche l’impatto dei dazi Usa sull’export. "Il quadro - dice Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna - non è ancora drammatico grazie alla capacità organizzativa cooperativa e a un sistema irriguo che regge".