La manifestazione Sapore di Sale si è conclusa ieri con una buona notizia da parte del presidente della Regione Stefano Bonaccini, nella sua visita ai Magazzini del Sale Torre: "Le Saline sono state inserite nelle opere in urgenza e, d’accordo col generale Figliuolo, saranno disponibili i 3-5 milioni di euro che permetteranno di fare i lavori per ripartire. Le Saline sono un patrimonio che hanno a che fare con la storia, la tradizione e la cultura di questo luogo. L’intervento dunque si farà, le risorse ci sono. Ringrazio il commissario alla ricostruzione Figliuolo che ha anche garantito prossimamente una sua visita".
Pare quindi allontanata l’ipotesi di un secondo anno senza sale. È vero che la comunità si è mossa – coì come tante sono state le donazioni giunte da istituzioni, privati, enti – da ogni parte d’Italia e anche dall’estero per contribuire alla raccolta fondi ‘Assieme per la Salina’. Ma era impensabile poter ricominciare da soli; l’intervento del Governo era fondamentale. Ora, portato a casa il risultato, in molti non hanno nascosto la commozione mentre la testa è già rivolta alla ricostruzione. Soddisfatti il presidente del Parco della Salina, Giuseppe Pomicetti, così come il sindaco di Cervia Massimo Medri. La salinetta Camillone, grazie al Gruppo Civilità Salinara e al suo presidente Oscar Turroni, ha fatto quello che ha potuto per raccogliere qualche quintale di sale. Ma è lo stabilimento del Parco della Salina ad avere bisogno di un intervento consistente: si pensi ai macchinari speciali, ai bacini da ripulire e a tutta una filiera da rimettere in moto. Ma la Salina non è solo edifici e macchinari. È un ecosistema, che si estende per 827 ettari, dove convivono flora e fauna sommerse dall’acqua di maggio. I fenicotteri non hanno certamente abbandonato le Saline, ma alcune piante dovranno rinascere, alcune nidiate primaverili sono andate perse. Insomma, il polmone ‘salato’ della città andrà curato con attenzione per farlo rinascere.
Ilaria Bedeschi