Che l’estate abbia inizio Con tante iniziative culturali in città

Giunge ormai l’estate, e basta fare un giro per le nostre campagne per assistere all’esplosione di colori e vedere che anche quest’anno il grano ormai biondeggia e i frutti pare dicano: "Coglimi che è ora". Ma se la campagna mostra tali ricchezze, d’altro lato la nostra città non è da meno, e offre altri tesori atti a gratificare lo spirito. Colonne interminabili di studenti, ormai alla fine di un travagliato anno scolastico in gita a Ravenna, si fanno gli occhi contemplando i nostri mosaici, e se pur distratti dai pensieri e desideri tipici dell’adolescenza, tuttavia qualcosa di Ravenna porteranno alle loro case. Certamente il turista maturo, magari straniero, studia minuziosamente le nostre basiliche e palazzi, con uno spirito diverso. Ma Ravenna sta offrendo, particolarmente in questo periodo molto di più. Sabato, 28 maggio a Palazzo Rasponi c’è stato un avvenimento importante, e cioè l’assegnazione dei premi ai primi classificati del Concorso nazionale biennale di poesia nei vari dialetti d’Italia, ‘Giordano Mazzavillani’, promosso dalla Capit, alla presenza, fra gli altri della figlia Cristina Mazzavillani, madrina del premio, e di suo marito, il maestro Riccardo Muti.

Si è respirato un clima di simpatia e direi di fratellanza, dal momento che si sono stretti la mano poeti del Nord Italia e del Sud, animati dallo stesso entusiasmo ed orgoglio di scrivere nella propria lingua di appartenenza in una fedeltà alle proprie radici. Per l’occasione si è voluto ricordare oltre a Giordano Mazzavillani, cittadino della nostra Ravenna, anche il poeta Antonio (Tonino Guerra) nel decennale della scomparsa. Ma questo periodo è molto fertile per Ravenna, perché ha inizio come da più di trent’anni a questa parte il “Ravenna Festival” dedicato a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita.

Di altre iniziative si potrebbe parlare, quali la mostra dell’artista tedesca Andrea Hess all’Art Gallery in Viale Pallavicini, 22 dall’11 giugno. Come negli ultimi anni ripartono le corse del treno di Dante: un viaggio nel passato tra Firenze e Ravenna all’insegna del turismo lento. E di altre iniziative si potrebbe scrivere. Insomma, una città viva e poliedrica, nella quale c’è, e dovrebbe essercene ancora di più, spazio per tutti. E il Nostro Dante forse non direbbe più: "Ravenna sta come stata è molt’anni", perché continuano ancora le letture dei suoi canti ogni giorno davanti al sepolcro del Morigia fino alla rappresentazione del “Paradiso” sempre ad opera di “Ravenna Teatro”.

Nevio Spadoni