Che peccato, un pezzo di storia che se ne va

Dietro a quei microfoni tanti personaggi oggi scomparsi

Per noi che abbiamo ormai i capelli grigi (per non dire bianchi), apprendere che sparisce la voce di Ravegnana Radio è veramente un dispiacere. E non solo perchè è un’emittente a cui ho collaborato da giovane, ma perchè è l’ennesimo segnale della fine di un’epoca. Quella della nostra gioventù. Quando seguivamo le vicende delle nostre squadre del cuore – Ravenna calcio ma non solo, Olimpia Teodora, Porto Ravenna e tante altre formazioni – aspettando con impazienza di sentire le voci degli amici radiocronisti ravennati. Appassionati come noi e anche di più. Ognuno di noi aveva una radiolina per sintonizzarsi su Radio Ravenna Uno, Radio Sound, Radio Zero – sono le prime che mi vengono in mente – e anche Ravegnana Radio. Sì, perché anche se non tutti lo ricorderanno, anche l’emittente radiofonica diocesana faceva le dirette sportive. Quando la squadra maschile di pallavolo di Cervia era sponsorizzata, a fine anni ’80, dal Risveglio 2000 la ’radio del vescovo’ trasmetteva appunto le cronache degli incontri con attrezzature pionieristiche, ma in grado di trasmettere le emozioni di quegli avvenimenti sportivi.

Al di là comunque dello sport, tanti giovani ravennati hanno cominciato la loro ’avventura’ in radio proprio con Ravegnana Radio, sia dal punto di vista giornalistico che musicale. Infatti molti studenti non vedevano l’ora di recarsi negli studi situati nell’Arcivescovado per cominciare a mettere i dischi dei propri cantanti preferiti o per parlare di attualità e sport con personaggi quali Antonio Graziani oppure Gino Strocchi. O anche farsi due risate – come può ricordare il collega Antonio Rinaldi – con le battute di Lanfranco Venturi oppure parlare di argomenti decisamente più seri con Emilio Molducci. Personaggi che, purtroppo, non ci sono più, ma che ci hanno insegnato tanto, quantomeno a rapportarsi con le persone attraverso un microfono, per provare a trasmettere emozioni via etere e spiegare concetti anche difficili usando solo le parole. E, nel caso di Ravegnana Radio, fare opera di evangelizzazione. Perchè l’allora arcivescovo Ersilio Tonini quando arrivò a Ravenna si rese conto che si poteva puntare anche sui mass media – Ravegnana Radio e il settimanale Risveglio 2000 – per avvicinare la gente alle ’cose’ della Diocesi.

Luca Suprani