
Ravenna, 7 ottobre 2023 – L’avvocato Francesco Furnari, subentrato nella difesa, ieri mattina ha presentato istanza al tribunale del Riesame di Bologna per chiedere la scarcerazione di Mario Antonio Iadicicco, il 62enne originario di Formia (Latina) bloccato nella notte del 20 settembre scorso dalla polizia per l’omicidio del 47enne ravennate Christian Battaglia.
Il legale ha anche chiesto la riqualificazione del reato in legittima difesa e, in subordine, in eccesso colposo di legittima difesa scriminato dalle circostanze in cui si sono svolti i fatti ossia la minorata difesa di Iadicicco, raggiunto da Battaglia di sera nell’abitazione dove viveva al civico 32 di via Cura, in centro a Ravenna. Per l’avvocato Furnari va considerata anche l’inferiorità fisica di Iadicicco, che tra l’altro è seguito dal Sert, rispetto a Battaglia che all’ingresso in ospedale alle 22.40, non solo era "positivo alla cocaina" ma ha fatto registrare pure un "tasso alcolemico di 2.68", cioè prossimo al "rischio di coma etilico".
Nell’ordinanza con cui aveva convalidato l’arresto del 62enne applicando la custodia cautelare in carcere, per via della "elevata pericolosità" dell’indagato alla luce del delitto commesso, come richiesto dal pm Stefano Stargiotti, il gip Corrado Schiaretti l’aveva definita una vicenda che, "a occhi ragionevoli, pare priva di senso".
Perché è difficile riconoscere un movente nelle condotte della vittima preliminari all’omicidio. L’unica traccia può arrivare dai due insulti che il 47enne ha rivolto al 62enne: ovvero "frocio e infame" in riferimento a una lite scaturita in piazza Baracca tre ore prima del delitto: verso le 19 il tunisino Jouablia Naceur aveva dato del "frocio" al 47enne determinando la veemente reazione di questi con tanto di intervento di una Volante: può essere che Battaglia avesse pensato che Iadicicco aveva chiamato la polizia per denunciarlo.
Della lite in piazza, due testimoni (oltre a Jouablia anche Vincenzo Del Noce) hanno raccontato – si legge nell’ordinanza – di quello sfottò pronunciato dal primo all’indirizzo del Battaglia mentre Iadicicco stava entrando in un alimentari per comperare un paio di birre: "Nelle parole scherzose del tunisino, un ragazzo omosessuale che spesso circola in zona, avrebbe avuto un debole" per il 47enne. Dopo un primo contatto con Jouablia, Battaglia aveva affrontato Iadicicco prendendolo al collo, strattonandolo e infine colpendolo con una bottiglia sulla nuca. Il tunisino ha descritto con stupore la reazione: perché avevano scherzato altre volte ma ora Battaglia "era già molto alticcio e straparlava".
Dopo l’intervento della pattuglia, tutto sembrava finito lì. E invece verso le 21.30 il 47enne si era presentato nell’abitazione Acer di via Cura del tunisino e del 62enne finché la situazione non è degenerata fino al tragico epilogo.