
Un gruppo di giovani nel 2023 aveva creato un clima di paura in alcuni locali. di Faenza (. repertorio
Un totale di trenta anni di reclusione. È questa la richiesta avanzata ieri mattina dal pubblico ministero Raffaele Belvederi al Gup Janos Barlotti nei confronti di sette imputati del cosiddetto gruppo dei “bulli” di Faenza, giovani tra i 20 e i 26 anni, all’epoca dei fatti, accusati di due gravi aggressioni avvenute in città alla fine del 2023. Per loro il processo si celebra con rito abbreviato, in alcuni casi condizionato all’ascolto di testimoni.
Il primo episodio risale al 22 ottobre, quando un ventunenne di origine magrebina fu brutalmente pestato fuori dalla discoteca Gate. Dopo una lite scoppiata all’interno del locale, il giovane venne accerchiato e colpito con calci e pugni. Il trauma cranico riportato portò a una prognosi di 40 giorni. Alcuni amici della vittima contribuirono a identificare i responsabili. Il ragazzo si è costituito parte civile tramite l’avvocato Giacomo Scudellari, chiedendo 60mila euro di risarcimento. Oggi è tornato al lavoro, ma soffre ancora di attacchi di panico e disturbi del sonno.
Il secondo episodio è avvenuto il 10 dicembre al pub Piccadilly. Un altro giovane, anche lui ventunenne, fu preso di mira dalla stessa comitiva. Riuscì a evitare un colpo alla testa grazie all’intervento della fidanzata e di altri clienti. In questo caso, però, la vittima ha ritirato la querela, in un clima di paura denunciato anche dalla madre il giorno dopo l’aggressione.
Per i fatti di ottobre e dicembre il pm ha chiesto otto anni, due mesi e 23 giorni per due imputati ritenuti tra i più attivi: uno, difeso dall’avvocato Carlo Benini, indicato come la mente del gruppo, l’altro (con l’avvocato Nicola Laghi) per aver sferrato il calcio finale che causò il trauma alla vittima. A un terzo giovane, coinvolto in entrambe le aggressioni, tutelato sempre dall’avvocato Laghi, sono stati richiesti sette anni. Per altri due, le pene richieste sono rispettivamente quattro anni, dieci mesi e venti giorni (avvocato Laghi) e dieci mesi (avvocato Valentina La Cara), in base al grado di partecipazione e all’episodio. Per due imputati, difesi dagli avvocati Guido Pirazzoli e Guido Maffuccini, il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione: il primo ha dimostrato di non essere presente, l’altro non avrebbe partecipato alla rissa.
In totale, per i sette imputati processati in abbreviato le pene richieste ammontano a 29 anni, 2 mesi e 6 giorni di reclusione. Sul gruppo, composto da undici indagati iniziali, tra italiani, marocchini, un cubano e un brasiliano, erano già scattati Daspo urbani e obblighi di dimora. Uno ha ottenuto la messa alla prova, mentre tre saranno giudicati in dibattimento la prossima settimana.
Lorenzo Priviato