Chiude ’Alla beneficenza’, storica merceria

Legata sin dalla nascita all’Opera Santa Teresa e voluta dallo stesso don Lolli, è in via Gordini, angolo via Cairoli

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Dopo quasi 100 anni lo storico negozio di abbigliamento e merceria ’Alla beneficenza’, da sempre all’angolo tra via Gordini e via Cairoli chiude. Legato all’Opera Santa Teresa e voluto dal suo fondatore, don Angelo Lolli, l’attività fa parte della storia della città e dei suoi abitanti. Uno dei suoi punti di riferimento commerciali tra i più longevi, e infatti non esiste ravennate che almeno una volta non ci sia entrato, per comprare un paio di guanti, un berretto, una sciarpa, dei bottoni. Anche in questi c’è il via vai, compreso qualcuno che aspetta fuori il proprio turno in ottemperanza alle norme anti Covid.

Nel 1928, con la fondazione di Santa Teresa, fu proprio don Lolli a volere quello spazio per esporre e vendere articoli realizzati artigianalmente. "L’idea – spiega Luciano Di Buò, vicedirettore di Santa Teresa – era quella di creare un’attività che attraverso la vendita di articoli realizzati a mano potesse supportare economicamente la missione principale di Santa Teresa, e cioè la carità. Negli anni sono state tantissime le donne coinvolte in questo progetto che hanno realizzato maglie a mano poi vendute". Poi però le circostanze sono cambiate e il punto vendita all’angolo tra via Gordini e via Cairoli è diventato un negozio a tutti gli effetti, sempre legato all’Opera Santa Teresa. Che ha deciso ora di vendere l’intero immobile che al piano terra ospita la merceria. "Vendiamo – prosegue Di Buò – per diversi motivi. Intanto perché il palazzo ha bisogno di un restauro importante che comporterebbe spese enormi che non possiamo permetterci. Poi è evidente che ’Alla Beneficenza’ è un tipo di negozio inserito oggi in un contesto commerciale completamente diverso rispetto alla sua nascita. Infine, ed è un aspetto fondamentale, l’attività non corrisponde più agli obiettivi che si era prefisso in origine don Lolli: non solo non riesce più a supportare le attività caritative, ma è diventata un costo".

Quindi l’intenzione è di mettere in vendita l’intero palazzetto che comprende il piano terra, un primo piano e un piano mansardato. Il negozio ha resistito finché ha potuto, poi è arrivato anche il Covid a dare il colpo di grazia. "La pandemia – conclude il vicedirettore di Santa Teresa – ha fatto precipitare la situazione e ci ha fatto riflettere sul futuro dell’attività. La chiusura non sarà immediata, di sicuro ci vorrà qualche mese, con tutta probabilità si arriverà alla fine dell’anno. Inoltre le attività dei laboratori per beneficenza proseguiranno, troveranno un luogo di esposizione dentro Santa Teresa".

Annamaria Corrado