Chiude la storica filiale di corso Mazzini 95

Ex agenzia numero 1 del Monte di Credito su Pegno, poi Banca di Romagna e infine Credit Agricole. Lo stop il 20 maggio

Chiude la storica filiale di corso Mazzini 95

Chiude la storica filiale di corso Mazzini 95

Chiude, dopo 62 anni, la storica Agenzia numero 1 (in corso Mazzini 95) dell’allora Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio di Faenza, poi Banca di Romagna e da alcuni anni Credit Agricole. E non è la sola ad abbassare le saracinesche: lo farà contemporaneamente anche la numero 4, quella di via Canal Grande aperta a fine anni Ottanta in concomitanza con il nuovo quartiere di via Corbari.

La chiusura è fissata al 20 maggio. La clientela dell’Agenzia 1 sarà trasferita alla sede centrale di corso Garibaldi, mentre quella dell’agenzia di via Canal Grande dovrebbe essere accolta dall’Agenzia di via Zaccagnini, nell’area ex Omsa. La motivazione delle due chiusure è da ricercarsi nell’ottica di ristrutturazione dei servizi bancari ormai in atto da tempo in tutti gli istituti di credito anche in relazione all’espandersi e al diffondersi delle attività on line.

Il Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio (sorto come Sacro Monte di Pietà nel 1491) è la banca che a partire dal dopoguerra, ha fatto la storia di Faenza, ne ha reso possibile lo sviluppo quale strumento finanziario cui l’Amministrazione comunale poteva in ogni occasione ricorrere avendo operato per lungo periodo in regime pressoché di monopolio creditizio.

Certo, c’erano almeno altre due banche locali, il Credito Romagnolo e la Banca Popolare, ma la Cassa di Risparmio poteva manovrare leve in esclusiva: basti dire che il presidente della banca, a partire dal 1959 e per oltre vent’anni fu Orsolo Gambi che dal 1945 agli anni 80 fu fra gli indiscussi protagonisti della vita politica e amministrativa della città, eletto in consiglio comunale per la Dc fin dal 1951, quando fu assessore alle Finanze nella giunta del sindaco Baldi. E nella Dc, partito di maggioranza relativa fino al 1975, ricoprì importanti incarichi, in primo luogo segretario comunale già nel 1950. Fu proprio con la presidenza Gambi che la Cassa di Risparmio cominciò a sviluppare una politica di espansione al servizio delle imprese artigiane e industriali che si andavano sviluppando nella prima neo avviata zona industriale di Faenza (era il 1958), quella in fregio alla via Cerchia che da allora si chiamò via Risorgimento. E proprio per essere più vicini all’area di Porta Imolese, dove si stava avviando questo nuovo sviluppo industriale e dove già erano attive l’Omsa e la Cisa, il consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio presieduto da Gambi decise di aprire l’Agenzia numero 1, in corso Mazzini, all’angolo con piazza Due Giugno.

L’inaugurazione avvenne il 16 giugno 1961 alla presenza di varie autorità a cominciare dal sindaco dc Elio Assirelli e dal direttore della Banca d’Italia di Faenza, Morandi, (all’epoca anche nella nostra città c’era una filiale dell’organo di vigilanza, gli uffici erano in vicolo Ughi). La vasta sala di quella prima Agenzia, così come si presentava all’epoca, fu artisticamente arricchita con un grande pannello in ceramica, opera di Domenico Matteucci che di lì a qualche anno avrebbe trasferito la propria attività proprio a due passi dalla banca. D’altra parte la zona scelta per aprire l’Agenzia era stata da poco ristrutturata con la copertura del canale adiacente a palazzo Mazzolani e l’organizzazione a parcheggio dell’intera area.

Nel 1964, a marzo, proprio davanti alla banca venne inaugurato il Palazzo delle Esposizioni con la prima mostra dell’Agricoltura che occupò anche l’area della piazza. All’inizio degli anni 90 a seguito della normativa Amato e nell’ottica del consolidamento delle banche locali, la Cassa di Risparmio di Faenza e quella di Lugo si aggregarono e nel ’95 nacque la Banca di Romagna che a Faenza ampliò il numero delle agenzie fino a otto (tenendo conto anche di Riolo Terme).

Seguì poi nel 2013 l’incorporazione con la Cassa di Risparmio di Cesena da cui scaturirono i guai finanziari risolti solo cinque anni fa con l’intervento di Credit Agricole e già nel 2019 ci fu una prima chiusura, quella dell’ultima agenzia dislocata da Banca di Romagna sul territorio in via Mengolina angolo via Granarolo.

Carlo Raggi