Cimice asiatica, dopo la frutta attacca anche gli animali

Zampini: "Chiediamo misure concrete per contrastarlo, oltre che garanzie sulle coperture dei danni subiti"

La cimice asiatica ora preoccupa anche gli allevatori (Dire)

La cimice asiatica ora preoccupa anche gli allevatori (Dire)

Ravenna, 2 febbraio 2020 - Grido d’allarme della Coldiretti. Dopo aver devastato i frutteti della provincia, la cimice asiatica ora invade anche gli allevamenti, creando apprensione tra gli imprenditori zootecnici. Nei giorni scorsi infatti il patogeno giunto dall’Asia, responsabile di ben 35 milioni di danni nei campi del Ravennate, "si è spostato all’interno di alcuni allevamenti suinicoli della collina faentina". "Gli allevatori – spiega l’organizzazione agricola –, hanno segnalato a Coldiretti la presenza di numerosissimi esemplari annidati in particolare tra i suinetti, gli esemplari più piccoli, deboli e già, per natura, ad elevato rischio di mortalità neonatale".

Mentre la situazione viene monitorata attentamente, anche con la collaborazione dei veterinari, Coldiretti sottolinea come "la presenza della cimice negli allevamenti abbia generato grande preoccupazione negli allevatori che ora temono ripercussioni sul reddito aziendale e, soprattutto, di vedere vanificati tutti gli sforzi profusi al fine di garantire il benessere degli animali, nonché la massima sicurezza sanitaria all’interno della filiera alimentare, dall’allevamento alla tavola".

"A pochi giorni dalla manifestazione che ha visto centinaia di agricoltori ravennati, assieme ai 10mila colleghi giunti da tutto il Nord Italia, gremire la Fieragricola di Verona chiedendo misure concrete per contrastare la cimice asiatica e garanzie sulle coperture dei danni subiti, il problema sembra purtroppo allargarsi", commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini. "E questo probabilmente è dovuto anche al clima pazzo, con le alte temperature che stanno favorendo la sopravvivenza degli insetti alieni, come la cimice, arrivata in Italia dall’estero proprio con il surriscaldamento del clima", conclude il direttore di Coldifretti.