Circonvallazione, esposto contro i velocar

L’AutoMoto Club Romagna: "Il funzionamento va sospeso". All’attacco anche Fratelli d’Italia: "Chiesto lo stop alla Prefettura"

Migration

Continua a fare discutere la circonvallazione, e in particolare l’installazione dei due ’velocar’ che in soli 14 giorni hanno fatto sanzioni per oltre mezzo milione. Alle parole sono seguiti anche gli atti. Nella mattinata di ieri infatti Luca Ricci, presidente dell’AutoMoto Club Romagna, assistito dall’avvocato Massimiliano Nicolai, ha presentato un esposto-denuncia alla Guardia di Finanza in cui si chiede alla Procura di valutare se si configuri o meno reato. "Chiediamo di verificare quelle che per noi sono anomalie documentali relative all’installazione degli autovelox sulla circonvallazione – ha affermato Ricci –. Secondo noi la legge non consente postazioni fisse in quel tratto di strada".

Il nocciolo della questione riguarda la classificazione della circonvallazione di Faenza e la richiesta inoltrata dal Comune per l’installazione dei due velocar. In particolare dal 1992, il codice della strada classifica le strade in varie tipologie, dalle autostrade alle piste ciclabili e proprio per la tipologia con cui sarebbe stata classificata via Assirelli, cioè la circonvallazione, secondo l’associazione l’installazione dei ’vigili elettronici’ sarebbe illegittima. "Il Prefetto può esprimersi per l’installazione dei dispositivi senza contestazione immediata in strade di tipologia C (strade extraurbane secondarie) e D (urbane di scorrimento), non in strade classificate come E (urbane di quartiere). Il Comune ha chiesto di inserire l’autovelox in una strada di tipo E, e la Prefettura glielo ha concesso – ha proseguito Ricci –. Noi lamentiamo anche che il Comune e i sindaci che si sono succeduti avrebbero dovuto mettere a norma la strada. Secondo noi, la circonvallazione è piena di anomalie che possono diventare pericolose".

Ora quindi sarà la Procura a esprimersi: "Non sappiamo quando avremo risposta". Anche per questo nell’esposto è stata fatta istanza per il sequestro preventivo dei dispositivi, dai quali sono state elevate oltre 3610 sanzioni nei primi 14 giorni, per circa mezzo milione di euro. "Iniziano ad arrivarci richieste di consulto per i primi verbali – ha concluso Ricci –, non li abbiamo presi ancora in esame ma non è possibile una class action. Noi comunque vorremmo solo evitare le multe".

L’esposto presentato dal presidente dell’associazione, che non è nuova a ricorsi e battaglie sulle normative e sul codice della strada, si unisce quindi a un ulteriore richiesta, che il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi ha presentato alla Prefettura, in cui ha chiesto di sospendere l’autorizzazione ai velocar. "Ho depositato un documento chiedendo alla Prefettura di intervenire sospendendo l’autorizzazione che aveva dato con il decreto, nelle more di diverse ragioni – ha riferito Bertozzi –. In sostanza la normativa è dubbia, il riferimento all’articolo 4 in questo caso lascia spazio a interpretazione, e la richiesta è carente perché non è stato detto dove gli autovelox sarebbero stati installati. Chiediamo che venga fatta chiarezza e che il funzionamento dei dispositivi venga sospeso".

Damiano Ventura