Circonvenzione sull’amica Condannate madre e figlia

L’avevano accompagnata a comperare un’auto - una Lancia New Ypsilon - del valore di 14.400 euro sebbene lei non avesse mai nemmeno conseguito la patente. Allo stesso tempo l’avrebbero indotta a sottoscrivere un contratto di finanziamento da 72 rate mensili di importo di 273 euro sebbene il suo stipendio fosse di appena 580 euro. Ipotesi di reato, quelle formulate dall’accusa, che sono costate ieri mattina la condanna per madre e figlia di 58 e 26 anni per circonvenzione di incapace. Nel dettaglio, 4 anni e 6 mesi di reclusione e 700 euro di multa per la prima e 2 anni e 3 mesi di reclusione e 300 euro di multa per la seconda. Le due imputate, difese dall’avvocato Antonio Luciani, davanti al giudice Federica Lipovscek e al viceprocuratore onorario Simona Bandini, sono invece state assolte dal reato di auto-riciclaggio "perché il fatto non sussiste", sebbene con la formula del II comma, quella usata per prove ritenute insufficienti o comunque contraddittorie.

Secondo quanto ricostruito dalla procura (pm titolare de fascicolo, Cristina D’Aniello), le due erano amiche della parte offesa: una donna segnata da alcuni problemi personali tanto da avere una amministratrice di sostegno incaricata con decreto dal giudice tutelare datato 2016. Ed era stata proprio questa, poi tutelata dall’avvocato Fabio Fanelli, a presentare la querela che ha alimentato il primo fascicolo.

Secondo quanto rappresentato, le due, "approfittando dell’evidente stato" della donna e "del rapporto di amicizia che le legava", nel maggio 2015 l’avevano accompagnata in concessionaria per farle acquistare la nuova vettura: il giudice tutelare a quel punto aveva trasmesso gli atti per l’apertura di un fascicolo datato 2016. In quanto alla vettura, due giorni dopo era stata intestata a un soggetto terzo e da questi era passata a un altro ancora. Nel 2017 era quindi stata presentata integrazione per via di 935 euro addebitati in ragione di una fornitura d’acqua per un paio d’anni a un immobile "fittiziamente concesso in comodato" alla parte offesa ma residenza del due sedicenti amiche.