Clienti truffati e violenza sessuale Chiesti sei anni per il mago di Punta

Ieri la requisitoria del Pm per il 56enne, sedicente guru, che sostiene di avere poteri soprannaturali e di essere in grado di curare malattie e scacciare il maligno. L’uomo respinge le accuse

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Sei anni. Questa la pena che il Pm Angela Scorza ha chiesto ieri per Antonino Costagliola detto Nino, il 56enne mago di Punta Marina accusato di vari episodi di violenza sessuale nei confronti di una ragazza e di truffa aggravata e continuata nei confronti di una trentina di clienti. È stato discusso ieri, davanti al giudice Corrado Schiaretti, il processo con rito abbreviato per il sedicente guru nato a Palermo e trasferitosi sul litorale ravennate. L’imputato, tutelato dall’avvocato Giovanni Scudellari, si è sottoposto a interrogatorio ed è tornato a negare ogni addebito, in particolare i fatti inerenti la violenza sessuale. La Procura ha chiesto anche un anno di condanna per la compagna dell’uomo – difesa dall’avvocato Antonio Primiani – , accusata di favoreggiamento in relazione agli episodi di violenza sessuale. Era già stata, invece, stralciata la posizione di una terza imputata, un’avvocatessa del Foro di Ravenna, accusata di infedele patrocinio: tutelata dal collega Ermanno Cicognani, all’udienza precedente aveva chiesto la messa alla prova al fine di arrivare ad una pronuncia di proscioglimento per estinzione del reato.

Nella sua requisitoria il Pm Angela Scorza, che chiede quattro anni di condanna solo per l’accusa di violenza sessuale, è tornate a ribadire le accuse già contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che nel febbraio 2019 aveva portato all’arresto il mago, ora libero dopo un periodo tra carcere e domiciliari. E in particolare l’ascendente che l’imputato aveva sulle persone che si avvicinavano a lui, nonché l’aggravante di avere commesso le truffe su persone in stato di minorata difesa per via della dipendenza psicologica sviluppata nei suoi confronti. In particolare, proponendosi come guida spirituale con poteri soprannaturali, tra il 2014 e il 2018 nel suo studio di Punta Marina il 56enne avrebbe fatto credere ai suoi pazienti di essere in grado di sciogliere i malefici e di contrastare le malattie. Ma anche di proteggere dal maligno e di intercettare e annullare le influenze negative esterne anche grazie all’uso di amuleti o di rituali. In questo modo, secondo le indagini dei carabinieri, riusciva a farsi consegnare 25-30 euro a seduta, che diventavano 300 in occasione degli incontri di formazione domenicale.

Dal canto suo il sedicente mago ha sempre rivendicato la correttezza del proprio operato, incanalandolo in un alveo di piena legittimità, rivendicando il possesso di una regolare partita Iva e l’esistenza di un codice commerciale che riconosce in modo legittimo l’attività di esoterismo e spiritismo. Ma l’accusa più delicata dalla quale deve difendersi è quella di violenza sessuale, per la quale è implicata anche una donna che era legata a lui e lo avrebbe favorito, tentando di scoraggiare la vittima a denunciarlo. Per metà novembre è prevista la sentenza.

l. p.