Cmc, i debiti rischiano di ripercuotersi sul territorio

Lo scorso anno si è chiuso con una notizia poco buona per la Cmc (Cooperativa muratori cementisti): il mancato rispetto della scadenza per i pagamenti stabilita dal piano concordatario. Al 30 novembre sarebbero dovuti iniziare i rimborsi ma questo non è avvenuto. Il ritardo è stato quantificato da Cmc in cinque mesi, dopo che già aveva goduto di una proroga di altri sei. La cooperativa ha dichiarato che ha comunque il "fermo proposito di dare corso, a partire da aprile, all’esecuzione dei pagamenti ai creditori, confidando di poter completare l’operazione entro la fine del 2022". Il debito complessivo di Cmc è di dimensioni enormi: attorno al miliardo e mezzo di euro. Le ripercussioni per il territorio di Ravenna, dunque, sarebbero altrettanto grandi, qualora Cmc non ottemperasse ai propri obblighi, nonostante oramai la maggior parte delle attività del gruppo si svolga fuori Ravenna. Si tratta dunque di un 2022 probabilmente decisivo per le sorti di una cooperativa che ha superato i 120 anni di storia. Come Ravenna in Comune continuiamo a seguire con trepidazione le sorti della cooperativa e dei lavoratori che da essa traggono di che vivere: a marzo scadrà la cassa integrazione per quasi 400 dipendenti. Noi crediamo molto nei valori cooperativi: l’auspicio è che questi principi non conoscano l’ennesimo tradimento. Potrebbe essere l’ultimo.

Ravenna in Comune