"Coi fondi europei si può ripristinare la linea Budrio-Massa Lombarda

Lo sostiene Legambiente che ha scritto una lettera al Premier Mario Draghi

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"L’operazione non solo consentirebbe il collegamento ferroviario della Bassa Bolognese e di parte della Bassa Romagna con Bologna, ma soprattutto, andando a colmare i 26 km di ‘vuoto’ tra le stazioni di Budrio e Massa Lombarda, si innesterebbe nelle altre linee ferroviarie esistenti, rappresentando un importante collegamento ferroviario diretto tra Ravenna e Bologna". E’ uno dei passaggi salienti della lettera aperta che i circoli Legambiente Imola-Medicina e ‘Cederna’ della Bassa Romagna hanno deciso di scrivere al Presidente del Consiglio Mario Draghi per proporre un progetto, nell’ambito del Next Generation Eu’, finalizzato al ripristino della linea ferroviaria Budrio-Massa Lombarda.

Alla luce del fatto che l’utilizzo dei fondi europei è vincolato alla realizzazione di progetti improntati alla transizione verde e digitale, i due circoli dell’associazione ambientalista hanno pensato di proporre quest’opera che andrebbe ad incidere significativamente sulla mobilità sostenibile dei cittadini e il trasporto delle merci, come dimostrano gli studi commissionati alcuni anni fa dalla Regione Emilia-Romagna, realizzando in tal modo un rapido ed efficiente collegamento ferroviario diretto tra Ravenna e Bologna.

"Il ripristino della linea ferroviaria – dichiara Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente ‘Cederna’ della Bassa Romagna – è non solo fattibile, ma anche auspicabile, in quanto permetterebbe di spostare migliaia di viaggiatori dalla ‘gomma’ al ‘ferro’, con gli evidenti vantaggi ambientali e di tempi di percorrenza. Al di là delle dichiarazioni di principio, in questi anni la risposta degli enti locali è sempre stata che non erano disponibili le risorse necessarie, mentre la gran parte dei finanziamenti pubblici venivano destinati a strade e autostrade. Abbiamo quindi pensato che i fondi europei siano finalmente l’occasione giusta per realizzare quest’opera davvero sostenibile".

Uno studio di fattibilità condotto nel 2003 dalla società Metis per conto della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Bologna e di Ravenna e aggiornato nel 2018, concluse infatti che l’ex percorso ferroviario presenta alcuni requisiti fondamentali capaci di apportare motivazioni concrete all’attuabilità del progetto. "Lo studio – osserva Giulia Olivieri, presidente del circolo Legambiente Imola-Medicina – rilevò come i binari e la massicciata fossero facilmente ricostruibili, dato che il tracciato su cui sorgevano un tempo si presenta sempre ben visibile e rintracciabile e soprattutto ancora fondamentalmente sgombro. Il bacino d’utenza sarebbe rilevante: ripristinando i 26 km di ferrovia tra Budrio e Massa Lombarda si andrebbe a realizzare un collegamento ferroviario diretto tra Ravenna e Bologna, consentendo una importante migrazione dal trasporto su gomma (automobili e autolinee) in tutto il territorio tra Ravenna, Lugo, Massa Lombarda, Budrio e Bologna, al momento servito solo in parte dal servizio ferroviario, con una riduzione di emissioni di CO2 stimata attorno alle 2.200 tonnellate all’anno".

lu.sca.