Colpisce un carabiniere utilizzando una scopa

Arrestata operaia 50enne: era stata la donna ad avere chiamato la centrale operativa al culmine di una veemente lite con il compagno .

Colpisce un carabiniere utilizzando una scopa

I carabinieri erano intervenuti per una lite (foto di repertorio)

Talvolta le cose non vanno come esattamente le vorremmo. Ne sa qualcosa la 50enne operaia di Lugo che prima ha chiamato i carabinieri al culmine di una veemente lite con il compagno. E poi, dopo avere assestato un colpo di scopa che ha tuttavia finito per infrangersi su di uno dei militari intervenuti, è stata arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (per il carabiniere in questione, tre giorni di prognosi iniziale per via di una contusione a una mano refertata in pronto soccorso).

La singolare vicenda si è verificata nella notte tra domenica e lunedì. Secondo quanto emerso, l’uomo - di origine magrebina, segnato da alcune dipendenze e sul quale pende un procedimento per maltrattamenti - ha ingaggiato una forte discussione con la 50enne alimentata da motivazioni banali; la donna, temendo ripercussioni, ha allora deciso di chiudersi in camera. Ma a quel punto l’uomo è riuscito a forzare la porta dopo vari colpi assestati con forza. Lei allora ha chiamato l’Arma. E ha poi impugnato una scopa recuperata al volo finendo con il centrare uno degli operatori del Radiomobile. Uguale ad arresto in flagranza per resistenza e lesioni oltre a denuncia a piede libero per via di alcune minacce, così come disposto dal pm di turno Silvia Ziniti.

Ieri mattina in tribunale a Ravenna la 50enne - difesa dall’avvocato Alessandra Giovannini - davanti al giudice Federica Lipovsceck e al viceprocuratore onorario Simona Bandini, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. In spontanee dichiarazioni ha detto in estrema sintesi che era dispiaciuta per quanto accaduto al carabiniere ferito; e che si recherà al Sert per farsi aiutare su talune dipendenze.

Il giudice, dopo avere convalidato il suo arresto, ha disposto per lei l’obbligo di firma, così come da richiesta subordinata della difesa (la procura aveva invece chiesto la custodia cautelare in carcere). Processo rinviato a al prossimo autunno.

E’ probabile che in quella sede l’avvocato difensore ripercorra la linea già tratteggiata durante l’udienza di convalida di ieri: ovvero che la donna si era asserragliata in camera per paura di essere picchiata dal compagno: tanto che, come da verbale, al momento dell’arrivo della pattuglia, la serratura risultava divelta e la porta sfondata. E che in realtà avrebbe voluto colpire il compagno centrando involontariamente un militare che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato: come dire che nella sua azione non c’era alcun dolo e che quindi mancherebbe l’elemento centrale alla base della contestata resistenza.