Lugo, coltellate tra donne nel centro delle suore

Arrestata per tentato omicidio una 41enne, con un fendente ha ferito al volto una 26enne all’interno della casa Sacro Cuore di Lugo

La donna ferita è stata ricoverata all’ospedale di Ravenna

La donna ferita è stata ricoverata all’ospedale di Ravenna

Le cause al momento sono ignote e da fonti investigative vengono ricondotte a futili motivi. Ma evidentemente sufficienti ad armare la mano di una cittadina marocchina, che si è scagliata con coltello contro un’altra donna della comunità di accoglienza che le ospitava. L’aggressione, culminata con un arresto per tentato omicidio, si è consumata poco prima delle 23 del due giugno ed è avvenuto all’interno della casa di accoglienza Sacro Cuore di Lugo, una struttura gestita da suore, le ’Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante’. In manette è finita una 41enne originaria del Marocco, Fatiha Lakouif. In attesa della convalida, difesa dall’avvocato Michele Lombini, si trova nel carcere di Forlì su disposizione del Pm di turno Antonio Vincenzo Bartolozzi. La donna, nel compiere l’aggressione, ha riportato lesioni giudicate guaribili in una settimana. Ha invece una prognosi di 24 giorni la vittima, Claribel J., cittadina nigeriana di 26 anni. È stata attinta da un fendente al volto, che le ha provocato un’ampia e profonda ferita da taglio: da qui la volontà omicidiaria ravvisata dal Pm. Nel tentativo di difendersi la donna ha subito tagli anche alla mano destra e al momento è ricoverata all’ospedale di Ravenna. Richiamate dalle grida delle altre ospiti, a chiedere l’intervento di ambulanze e forze dell’ordine sono state le suore che gestiscono il centro di accoglienza. Contattate, non forniscono informazioni sull’accaduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della caserma di Voltana, poi raggiunti da quelli della stazione di Lugo. La casa di accoglienza Sacro Cuore, di via Emaldi, ospita mamme con figli in situazione di momentanea necessità. "Momentanea – si legge in una recensione – perché si opera per migliorare la situazione della famiglia. Momentanea perché l’emergenza deve cessare e lasciare il posto a una vita sicura e tranquilla per la famiglia".