Quando lei ha deciso di interrompere la relazione, in ragione
delle sue condotte violente, lui
ha scardinato la porta della cucina e le ha lanciato contro alcuni
oggetti. In altre occasioni, l’oramai ex fidanzato l’aveva costretta a subire rapporti sessuali con la forza, minacciando di farle del male e ricordandole che praticava arti marziali. Ieri mattina, davanti al Gup Janos Barlotti, ha ammesso i fatti, chiedendo scusa. Ciò non è bastato a un 25enne di Alfonsine ad evitare una condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza privata, lesioni e violenza sessuale. Fatti commessi tra la Bassa Romagna e un lido ravennate, dove viveva la vittima, parte civile con la tutela dell’avvocato Cristina Magnani, che si è vista riconoscere una provvisionale del 15mila euro.
La difesa dell’imputato – avvocato Michele Dell’Edera – ha chiesto al giudice, che si è riservato la decisione, gli arresti domiciliari in luogo della custodia in carcere per l’imputato, detenuto a Pesaro da inizio febbraio. Già durante l’interrogatorio di garanzia l’imputato aveva ammesso di avere esagerato, soprattutto quando beveva. Anche la violenza sessuale – un rapporto alla quale la ex compagna aveva deciso di soggiacere per evitare conseguenze peggiori – è stata oggetto di ammissioni. Le prime condotte aggressive risalivano all’ottobre 2022, quando erano iniziate le discussioni e i primi insulti rivolti alla ragazza. A novembre, dopo che lei aveva deciso di lasciarlo, il 25enne aveva iniziato a seguirla e pedinarla, facendole sceneggiate mentre era in compagnia delle amiche. Emblematico quanto accaduto a metà gennaio: lei aveva cercato sollievo a casa dei genitori e lui le aveva inviato un messaggio con la foto della sua auto parcheggiata in cortile scrivendole: “Preparati a chiamare i pompieri”.
In una occasione l’aveva minacciata con un coltello. Anche le testimonianze di amici, vicini e familiari della ragazza, raccolte, dalla squadra mobile, avevano avvalorato quanto denunciato dalla vittima.