Coltiva cannabis nell’orto, arrestato militare

Brisighella, lavora a Modena ma era ospite dalla fidanzata: "Era la prima volta". In manette anche un 22enne con hashish e cocaina

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In tribunale ha detto che "era la prima volta" e che quelle piantine non erano ancora giunte a maturazione". Fatto sta che i carabinieri di Brisighella vi hanno trovato il principio attivo della cannabis, facendo così scattare l’arresto. L’uomo, 39 anni, ha detto di essere un militare dell’Esercito italiano. In servizio a Modena, si trovava sulle colline faentine ospite della fidanzata. Lì i carabinieri sono intervenuti, l’altro giorno, dopo avere scorto le piante di cannabis transitando dalla strada. Probabile che una segnalazione confidenziale li avesse messi sulla pista giusta. Una volta in casa, nella disponibilità del militare modenese hanno trovato alcuni semi, sequestrando altro materiale ritenuto collegato all’opera di coltivazione.

L’arresto, scattato per coltivazione con l’ipotesi lieve, è stato convalidato dal giudice Andrea Chibelli, che non ha disposto misure cautelari e lo ha liberato. La Procura chiedeva l’obbligo di firma ritenendo si trattasse non di un’azione occasionale, ma premeditata. Il militare, che ha un precedente per guida in stato di ebbrezza e un recente ritiro di patente perché trovato senza assicurazione, ha detto di non essere uno spacciatore, pur ammettendo un "consumo saltuario" di sostanze. "Avevo comprato quei semi su internet per provare la coltivazione, era la prima volta. Volevo vedere come crescevano le piante", ha spiegato, lamentando inoltre il sequestro di un purificatore d’aria non attinente alla coltivazione e chiedendone la restituzione.

Secondo arresto. Nella notte tra martedì e mercoledì, invece, l’aliquota radiomobile della compagnia di Faenza ha arrestato un 22enne del posto, incensurato. Il giovane era al volante della propria auto intorno alle 2 di notte, si trovava nella frazione di Granarolo nei pressi di un distributore di carburanti quando è scattato il controllo. Ai carabinieri è subito apparso nervoso, da qui la decisione di estendere la perquisizione a domicilio. Qui sono stati rinvenuti involucri con circa 6,5 grammi di cocaina, due panetti di hashish per un totale di 150 grammi, coltelli con residui delle due sostanze, materiale per il confezionamento e 950euro, ritenuti provento di spaccio. Sulla messaggistica del telefono altre prove di contatti per la cessione di stupefacenti. In tribunale ha detto di essere al momento senza lavoro, il giudice lo ha liberato disponendo per lui l’obbligo di firma. Il suo legale, avvocato Alessandra Giovannini, chiederà la messa alla prova all’udienza del 21 giugno.

Lorenzo Priviato