Comincia la Festa dell’Unità. Generazioni di volontari: "Qui siamo come in famiglia"

Luca e Claudio gestiscono gli stand con le figlie Ilaria e Michela, mentre la signora Nazzarena prepara le pietanze da oltre vent’anni. "Sono qui per le mie idee e per stare insieme".

Comincia la Festa dell’Unità. Generazioni di volontari: "Qui siamo come in famiglia"

Luca e Claudio gestiscono gli stand con le figlie Ilaria e Michela, mentre la signora Nazzarena prepara le pietanze da oltre vent’anni. "Sono qui per le mie idee e per stare insieme".

Parte oggi la festa dell’Unità a Ravenna e negli ultimi giorni molti volontari hanno lavorato al pala de Andrè per allestire gli stand e preparare quanto verrà servito da stasera. Tra loro c’è Nazzarena Piacentini, 76 anni di età di cui più di 20 passati a lavorare alla festa. "Sono responsabile della cucina dello stand ’L’usteria La Romagna’, siamo in 6-7 più una ventina di volontari, anche giovani. Faccio la volontaria perché ho le mie idee e perché mi piace stare in mezzo alla gente. Tra di noi ci aiutiamo a vicenda, ridiamo e fatichiamo. Prepariamo principalmente cappelletti e tagliatelle al ragù, ma anche alle verdure per i vegeteriani. Abbiamo il risotto al sangiovese per i celiachi, è giusto andare incontro alle esigenze di tutti". La signora Nazzarena gira in cucina con una maglia raffigurante Enrico Berlinguer: "Era unico, se n’è andato troppo presto. Sostengo Bonaccini fin dall’inizio, mentre la Schlein è acerba ma brava, mi piace come si difende".

Diversi stand sono gestiti anche da papà e figlia, segno di un passaggio generazionale. Nello stand del ristorante ’La collina’, Claudio Venturi insieme alla figlia Michela, iscritta all’organizzazione Giovani democratici, preparano ogni sera 60 kg di cappelletti e di tagliatelle. "Da noi, il piatto più richiesto sono i passatelli al tartufo, ogni sera prepariamo 360 uova – racconta Michela –. Tra cucina e camerieri, siamo una cinquantina di volontari. Io sono una delle più giovani, tra i ragazzi e ragazze dei Giovani democratici sono una ventina quelli attivi alla festa. Lavorare qui è come essere in una famiglia". Sia nel senso letterale sia nel senso più esteso del termine.

"Non è facile attirare giovani – commenta Luca Valmori, che prepara la zona bar insieme alla figlia Ilaria e all’amica Denise – il volontariato lo devi avere nel sangue. Devi credere in loro ed ascoltarli, altrimenti vengono qui senza sapere nemmeno perché". "Sono cresciuta in una famiglia di volontari – spiega invece Denise Filippi – ma negli anni il concetto del volontariato è cambiato. Una volta era considerato un punto di ritrovo, adesso molti ragazzi non vengono perché significa togliersi delle ore".

Qual è quindi il metodo migliore per convincere i giovani a partcipare al volontariato? Risponde Letizia Zaccagnini, nipote di Benigno (ex segretario della Democrazia Cristiana), e segretaria comunale dei Giovani democratici. "I giovani sono attirati dalle feste perché trasmettono energia, in più facciamo diversi eventi per coinvolgerli attivamente. La festa dell’Unità è importante perché ci permette di parlare direttamente con i ragazzi, così come è importante la presenza di de Pascale, Bonaccini e Schlein, sono persone alla mano e per i giovani è fondamentale conoscerli"

Jacopo Ceroni