Con-Centro, il trionfo del vino di casa nostra

Oltre una decina di locali faentini dal 28 giugno proporranno assaggi gratuiti di etichette in accompagnamento a prodotti del territorio

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È tempo di brindare emiliano-romagnolo: Sangiovese, Albana, Cagnina, Pagadebit, Trebbiano, Albana Spumante, ma anche Centesimino e Burson, per arrivare ai Vini delle sabbie del ferrarese, ai classici Lambrusco e Pignoletto, o ai piacentini Ortrugo e Gutturnio. Sono i vini destinati a diventare protagonisti nei ristoranti e nei bar di Faenza, che hanno aderito al progetto pilota ‘Con-Centro’, che l’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna ha deciso di sperimentare per la prima volta in città. Le conseguenze di lockdown, coprifuoco e zone rosse sul mondo della ristorazione – e dunque a cascata su quello della viticoltura – si sono infatti andate a innestare su quella che è da sempre un’anomalia della fruizione enologica in Emilia Romagna, dove molti ristoratori, contrariamente a quanto accade in altre regioni, con le carte dominate dai vini locali, sono abituati a proporre maggiormente vini provenienti da altre parti d’Italia, talvolta prodotti a partire dai vitigni internazionali. In parte si tratta di un retaggio storico eredità dei decenni bui in cui la produzione vinicola emiliano-romagnola era di bassa qualità, focalizzata unicamente sugli ettari. Oggi le cose sono cambiate: nomi quali Centesimino e Burson hanno contribuito a innalzare l’autostima anche di Sangiovese, Albana e Trebbiano, e nessuno tornerebbe indietro.

Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma ‘Mediterranean Cheese and Wines’: la tranche in questione ha visto l’Emilia Romagna premiata in collaborazione con i prodotti delle isole greche di Nasso e Samo. "Il nostro vuole essere un progetto di team-building regionale – spiega per l’Enoteca dell’Emilia Romagna Leonardo Ricci, per tutta la giornata di ieri impegnato nella formazione ai ristoratori fra i tavoli allestiti nel cortile interno del Museo Carlo Zauli –. Devo dire che il nostro progetto è stato ben accolto da ristoratori e baristi: c’è un bel clima". I ristoranti e i bar coinvolti hanno deciso di accettare la sfida di creare e inserire nei loro menu un piatto con prodotti Igp o Dop provenienti dal territorio regionale. Il quale sarà affiancato da tre o quattro assaggi gratuiti di vini emiliano-romagnoli, accompagnati da una spiegazione sulla genesi dell’abbinamento e sulla storia dei vini in questione, proposta dal personale di sala. I bar e i ristoranti coinvolti nel progetto sono gran parte di quelli aderenti all’associazione ConDens, impegnata a creare una sinergia fra i locali della città – inizialmente quelli sull’asse di via Cavour e viale Baccarini, e da alcuni anni tutti quelli del centro storico e oltre. Sono già più di una decina i locali aderenti al progetto dell’Enoteca: fra questi l’Osteria della Sghisa, Clan Destino, Frankie Fiorentini, La Baita, Zingarò, O’ Fiore Mio, O’ Fiore Mio hub, Enoteca Astorre, Novecento, 19.86, La mia infanzia a Tavola, FM, InFermento, Casa Spadoni, Lowe, Botanico. Il progetto prenderà il via ai loro tavoli a partire dal 28 giugno; un punto di degustazione sarà in funzione dalle 18 alle 23 al museo Carlo Zauli.

Filippo Donati